Una situazione che sembra molto simile a quella che sta accadendo da diversi mesi in Italia si sta ripetendo anche nel Regno Unito. Migliaia di infermieri decidono di scappare dal paese per trasferirsi verso altre mete in cui la retribuzione è maggiore e la crescita professionale irraggiungibile.
In un’indagine pubblicata dal quotidiano inglese “The Guardian” si apprende che “quasi 9.000 infermieri stranieri all’anno lasciano il Regno Unito per lavorare all’estero, in un Sistema sanitario nazionale già a corto di personale, per lavori meglio retribuiti altrove. L’aumento del numero di infermieri originari di paesi extra-UE che si trasferiscono per assumere nuovi incarichi all’estero ha suscitato preoccupazioni sul fatto che la Gran Bretagna stia diventando sempre più “una tappa” nella loro carriera e non la meta definitiva.
Il numero di infermieri registrati nel Regno Unito che si trasferiscono in altri paesi è raddoppiato in un solo anno tra il 2021-22 e il 2022-23 raggiungendo la cifra record di 12.400 ed è letteralmente quadruplicato rispetto al pre Covid-19. 7 infermieri su 10 di coloro che se ne sono andati l’anno scorso hanno ottenuto la qualifica di infermiere in un paese diverso dal Regno Unito o dall’UE, spesso in India o nelle Filippine. Molti avevano lavorato in Gran Bretagna fino a tre anni, secondo una ricerca della Health Foundation. Le mete preferite dagli infermieri che decidono di abbandonare il Regno Unito sono gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda o l’Australia, dove vengono pagati molto di più, a volte fino quasi al doppio.
La maggior parte degli infermieri che decidono di trasferirsi all’estero dal Regno Unito hanno un’esperienza di massimo 3 anni nel servizio sanitario UK. Questa tendenza suggerisce che per molti infermieri provenienti dall’estero il Regno Unito potrebbe essere un trampolino di lancio prima di trasferirsi verso altre destinazioni.
I dati dell’OCSE sottolineano che mentre un infermiere nel Regno Unito guadagna in media 46.000 dollari all’anno (36.500 sterline) in Australia (71.000 dollari o 56.350 sterline), Nuova Zelanda (57.000 dollari o 45.000 sterline) e Stati Uniti (84.900 dollari o 67.000 sterline) lo stipendio è quasi raddoppiato”.
E, in questo modo, è proprio il Regno Unito che è a caccia di infermieri italiani per sopperire alla costante carenza di infermieri. E’ di qualche settimana fa l’offerta di lavoro con proposta di stipendi di oltre 1500 sterline a settimana per un infermiere di sala operatoria.
Questo meccanismo, quindi, mette ancora più in crisi il Sistema Sanitario Nazionale italiano, alla prese con quella che potrebbe diventare una vera e propria voragine insanabile.