Barone: “Infermieri in ambulanza senza medico? Così condanniamo i pz a morte certa”

Nelle ultime ore stanno facendo discutere le dichiarazioni poco felici rilasciate dal Luigi Barone, responsabile nazionale della Coesione Territoriale e Zes della Lega Salvini Premier, in merito alla demedicalizzazione delle ambulanze in provincia di Benevento.

Come riportato dal quotidiano online realtàsannita, Barone ha affermato: “In queste ore tanti sindaci sanniti stanno esprimendo disappunto per la scelta dell’Asl di demedicalizzare le autoambulanze sul territorio: preoccupazioni che francamente condivido.

Ritengo fondamentale ascoltare e rendere partecipi i primi cittadini, in prima linea spesso da soli per il territorio, su iniziative che impattano seriamente sul Sannio e sulla salute dei cittadini, evitando prevaricazioni e decisioni penalizzanti e pericolose per intere aree della provincia di Benevento.

Credo sia doveroso convocare tutti i sindaci, riflettere insieme, assumere i provvedimenti necessari tenendo conto delle esigenze dei vari comprensori e non di altre logiche: il momento richiede responsabilità nelle scelte, non certo una miope politica della piccola bottega.

Depauperare un territorio così vasto come quello sannita dei medici dalle ambulanze significa condannare praticamente a morte i pazienti che sono costretti a rivolgersi al 118. Ciò chiaramente al netto di un rispetto totale e di profonda gratitudine per la figura degli infermieri, ma come si fa ad immaginare ed approvare un provvedimento che rimuove i medici da tutte le autoambulanze?

Le sei auto-mediche sostitutive delle undici ambulanze medicalizzate sono inutili e non risolvono certo il problema e penalizzano comuni come Limatola, San Salvatore, Morcone, San Giorgio, Airola, centri molto importanti nelle dinamiche territoriali. C’è da considerare attentamente poi che nel servizio di emergenza 118 non è stato attivato il servizio di pronta disponibilità: ovvero l’immediata reperibilità del dipendente e l’obbligo di raggiungere lo stabilimento nel tempo stabilito. Il servizio, così, viene messo a rischio interruzione, ed è gravissimo”.

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