Gestione degli Oppioidi e Monitoraggio degli Effetti Collaterali

4 mesi ago

La gestione dei farmaci oppioidi maggiori è un’attività ad alto rischio che richiede all’infermiere massima competenza e attenzione. La responsabilità inizia con la corretta gestione burocratica: questi farmaci sono stupefacenti (D.P.R. 309/90) e la loro giacenza, carico e scarico devono essere meticolosamente registrati su appositi registri. Prima della somministrazione, l’infermiere applica la “regola delle 7 G” (giusto paziente, farmaco, dose, via, ora, registrazione, approccio), effettuando un doppio controllo del dosaggio, specialmente in caso di preparazioni complesse come le pompe elastomeriche o le siringhe per l’infusione continua.

La sicurezza del paziente è garantita da un monitoraggio stretto e sistematico. L’effetto avverso più temuto è la depressione respiratoria. L’infermiere deve valutare la frequenza respiratoria, la profondità del respiro e lo stato di sedazione del paziente (utilizzando scale come la Pasero Opioid-Induced Sedation Scale – POSS) prima di ogni somministrazione e a intervalli regolari durante la terapia. Una frequenza respiratoria inferiore a 10-12 atti/min o un’eccessiva sedazione richiedono un’azione immediata, che può includere la sospensione del farmaco e la somministrazione dell’antagonista, il naloxone, su prescrizione medica.

Altri effetti collaterali comuni da monitorare e gestire proattivamente includono:

  • Stipsi: È quasi universale. L’infermiere deve pianificare fin dall’inizio un regime di lassativi.
  • Nausea e vomito: Valutare e somministrare antiemetici al bisogno.
  • Sonnolenza e confusione: Particolarmente negli anziani, richiedono sorveglianza per prevenire le cadute.
  • Prurito e ritenzione urinaria: Vanno accertati e trattati sintomaticamente. L’educazione al paziente e alla famiglia su questi effetti è parte integrante della cura.