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Con deliberazione del direttore generale n. 233 del 19 maggio 2025, è indetto concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di due posti di infermiere, area dei professionisti della salute e dei funzionari, riservato al personale precario in possesso dei requisiti di cui all’art. 20, comma 2, del decreto legislativo n. 75/2017 e successive modificazioni ed integrazioni.

Il termine di scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è fissato il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami». Le domande di partecipazione andranno indirizzate al direttore generale ASL Roma 4 – via Terme di Traiano n. 39/a – 00053 Civitavecchia (RM) e spedite a mezzo pec all’indirizzo ufficio.concorsi@pec.aslroma4.it.

Per eventuali informazioni rivolgersi alla U.O.C. Personale – ufficio concorsi – tel. 06/96669180-172, oppure consultare il sito internet aziendale www.aslroma4.it

Il bando del presente concorso pubblico è pubblicato integralmente sul B.U.R. Lazio n. 47 del 12 giugno 2025.

Il concorso scade alle 23:59 del giovedì 31 Luglio 2025

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.