Aggressioni: il Governo punta all’introduzione delle telecamere nei pronto soccorso

3 settimane ago

Un aumento esponenziale nelle ultime due settimane che ha portato il Governo, finalmente, a discutere sulle misure necessarie ad evitare le tantissime aggressioni al personale sanitario in servizio specie in Pronto Soccorso, emergenza urgenza territoriale ed SPDC.

Dopo la proposta del daspo sanitario da parte del partito Fratelli d’Italia, difficilmente applicabile, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha previsto l’introduzione dell’arresto in flagranza di reato, anche in differita nelle 48 ore successive dopo l’individuazione dei responsabili grazie agli impianti di video sorveglianza.

In Commissione Affari Sociali e Sanità al Senato, Schillaci ha ribadito quelle che potrebbero essere le prime misure per cercare di frenare questo fenomeno: “Vogliamo arrivare rapidamente all’approvazione di un provvedimento: stiamo vagliando la possibilità di filtrare gli accessi ai pronto soccorso e di aumentare le telecamere.

Con i colleghi della Giustizia e dell’Interno stiamo elaborando la norma per l’arresto in flagranza differito. È un istituto già sperimentato negli stadi di calcio con l’arresto anche nelle 48 ore successive al fatto, grazie alla documentazione video-fotografica.

È indispensabile che i medici di medicina generale lavorino un determinato numero di ore e assicurino il lavoro all’interno delle Case di comunità. L’aspetto critico principale dell’emergenza-urgenza è la carenza di personale, che stiamo cercando di fronteggiare.

Oggi mancano a livello nazionale 4.500 medici e 10 mila infermieri nei pronto soccorso. Una carenza che ha fatto esplodere, in particolare con l’emergenza Covid, il ricorso ai ‘gettonisti’. Nel 2022 il valore dei contratti di questo personale esterno è arrivato a 37 milioni di euro. Il governo è impegnato a contrastare il fenomeno che era già rilevante già negli anni pre-pandemici. Un altro aspetto fondamentale è utilizzare il pronto soccorso in maniera adeguata: gli accessi evitabili sono superiori al 40% del totale”.