Abusi sulla tirocinante, l’Infermiere si difende: “Era d’accordo”

Ci sono dei nuovi risvolti relativamente alla vicenda di cui vi avevamo parlato la settimana scorsa nella quale un Infermiere in servizio all’ospedale di Padova avrebbe tentato di abusare di una tirocinante.

L’infermiere 40enne, interrogato dal GIP, non si è sottratto alle domande della stessa, affermando che non si sarebbe trattata di tentata violenza sessuale ma di un rapporto consensuale: “Ho avuto con lei dei contatti sessuali, ma era pienamente consenziente. Quando ha rifiutato un rapporto orale ho lasciato perdere”.

Il PM aveva contestato anche tre aggravanti e chiesto che fosse trattenuto in cella ma, per i motivi espressi sopra, l’arresto non è stato convalidato e l’infermiere ora andrà ai domiciliari, considerando che c’è il rischio reale che tali comportamenti possano reiterarsi.

Come riportato dal quotidiano online “Il Gazzettino”, l’avvocato della difesa, ha dichiarato: “sono due versioni completamente opposte. Il mio cliente è rimasto stupefatto nel sentire le accuse, nei suoi confronti non c’è mai stato alcun procedimento o segnalazione. Nei confronti dell’altra infermiera ha ammesso di essersi dichiarato, ma ha negato fermamente di averla molestata. La querela della tirocinante presenta diverse contraddizioni, in primis il fatto che non abbia in alcun modo avvisato le altre colleghe presenti in reparto quando aveva modi e tempi per farlo.

Non c’è alcun riscontro o testimonianza dell’avvenuta violenza tranne il suo racconto. Ritengo che la sua credibilità sia da vagliare, anche a fronte di una certificazione medica di disturbo psichico e di pregresse denunce a carico dei familiari, poi ritirate. Ritengo che non ricorreremo al Riesame, ma ci concentreremo sulla difesa tecnica. E siamo pronti a muoverci anche sul fronte giuslavorista per la posizione lavorativa del mio assistito che, al momento, non ha ricevuto alcun avviso di sospensione dall’Azienda ospedaliera. Possiamo comunque dirci sereni e fiduciosi del fatto che emergerà l’inconsistenza delle accuse”.

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