Bari, la rabbia dei 350 Infermieri a cui scadrà il contratto a fine mese: "Andremo a spasso"

Il loro futuro è ancora incerto. Sono i 350 infermieri delle Asl di Bari e della Bat che vedranno scadere il loro contratto tra poche settimane, precisamente il 31 ottobre. Le due Asl hanno infatti deciso di accedere direttamente alle graduatorie di concorso senza consentire una proroga all’esercito di infermieri e tecnici attualmente al lavoro negli ospedali più importanti di Puglia. A differenza di quanto accaduto in altre Asl della regione dove la proroga è stata concessa fino al 31 dicembre.
“Per la prima volta – ci spiegano gli infermieri – la Asl ha deciso di non prorogare i contratti, attingendo quindi direttamente dalle graduatorie di concorso. Noi tra qualche settimana ci troveremo in mezzo ad una strada. Noi non vogliamo togliere il posto a nessuno, ma così facendo si crea davvero un problema di continuità assistenziale nella cura del paziente”.
Il primo novembre quindi potrebbero entrare in servizio i nuovi infermieri, assunti con concorso, mentre quelli che sono ancora al lavoro in queste ore si troveranno a spasso. Con un rischio collasso negli ospedali. “Questa è una guerra tra poveri – continuano gli infermieri – perché è giusto che i nostri colleghi entrino, ma è anche giusto concedere a noi una proroga. Anche perché ci saranno sempre posti da coprire, con sostituzioni ad esempio”.
L’Usppi ha deciso di perorare la causa di questi 350 infermieri (che a dicembre, con la fine della proroga anche nelle altre Asl, diventeranno 2mila circa) e ha indetto una manifestazione martedì 9 ottobre per chiedere al governatore Michele Emiliano di uniformare le proroghe in tutta la regione, concedendo quindi tempo fino al 31 dicembre.
“Tempo per noi prezioso – concludono – perché le leggi stanno cambiando e si potrebbe aprire uno spiraglio. Ecco perché abbiamo interpellato i consiglieri regionali e i parlamentari”.
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2 Comments

  1. Non vedo cosa ci sia di strano. Il loro contratto era un tempo determinato e come tale termina alla data stabilita. Per lo più al loro posto sono stati assunti ben 246 nuovi infermieri a tempo indeterminato. Quindi la loro lotta mi sembra senza alcuna prospettiva.

  2. Mi sembrano le classiche storie all’italiana.
    Da una parte le legge che ti dice “Fine”.
    Dall’altra il buon senso che ti suggerisce un ragionamento ;
    come mai questo personale era idoneo fin’ora ma non per l’assunzione defintiva ?
    Anche qui,la legge ed anche il buon senso potrebbero dare una risposta apparentemente semplice :
    le assunzioni a breve termine hanno un procedure più semplici,con meno titoli richiesti,oppure i concorsi attirano meno persone e meno brave;
    mentre per l’assunzione a tempo indeterminato ci vuole qualche titolo in più a garanzia,oppure semplicemente il concorso attira più persone e più brave;
    Però il buon senso suggerirebbe che chi è idoneo alla mansione precaria e l’ha svolta in modo ammirevole,merita una precedenza per il posto a tempo indeterminato.
    E mi risulta che proprio su questo aspetto i concorsi (tutti,in generale,non solo la sanità) nel nostro paese siano carenti:
    la valutazione delle esperienze pregresse non sempre ha il peso giusto,in particolare le esperienze realizzate nel settore privato,a differenza di paesi tipo la Francia (dove sembrava che invece avessero grande considerazione).

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