Collirio che combatte le malattie cerebrali!

 
E’ una delle scoperte che arrivano da un gruppo di ricercatori italiani e che si promette di innovare la terapia delle malattie del sistema nervoso. Infatti sarà possibile curare alcune patologie cerebrali grazie soltanto ad alcune gocce di collirio, collirio come di quello che utilizziamo per le patologie oculari più comuni. Una notizia che potrebbe rivoluzionare la cura di patologie che colpiscono il Sistema Nervoso degli anziani!
Basterà qualche goccia di un collirio “speciale” negli occhi, infatti, per aiutare il cervello a rimanere in salute. Un gruppo di ricercatori dell’Ibcn-Cnr di Roma ha messo a punto una terapia in grado di contrastare l’avanzata delle malattie neurodegenerative e di fornire dati importanti per la comprensione dei meccanismi cerebrali. E il tutto grazie al fattore di crescita neuronale, contenuto nel farmaco, che induce le cellule progenitrici presenti nel cervello a produrre nuovi neuroni. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista European Journal of Neuroscience.
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I test sono stati effettuati su cavie da laboratorio e hanno mostrato un’elevata efficacia del collirio nel contrastare gli effetti degenerativi dei danni neuronali causati ad esempio dall’encefalopatia diabetica, dall’infiammazione cronica o da agenti chimici. “Il fattore endogeno responsabile della crescita e della riparazione delle cellule nervose è stato individuato per la prima volta dal premio Nobel Rita Levi Montalcini ed è largamente conosciuto per la sue proprietà neuro protettive e rigenerative”, spiega la ricercatrice Paola Tirassa, co-autrice della ricerca. Il team del Consiglio nazionale delle ricerche ha sviluppato un farmaco in grado di superare la barriera retinica e di penetrare direttamente al livello delle aree cerebrali per indurre la crescita di nuovi neuroni che andranno a “rimpiazzare” quelli danneggiati. Abbiamo osservato – conclude Tirassa – che il collirio NFG agisce direttamente su una particolare area del cervello: la zona sub ventricolare dei ventricoli laterali, considerata la più ricca sorgente di precursori neuronali nei mammiferi”. La scoperta potrebbe aprire prospettive future per lo sviluppo di terapie non invasive, indolori e prive di evidenti effetti collaterali per la cura delle patologie neuro degenerative umane. Un bel passo in avanti per la scienza!
 

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