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In esecuzione del decreto del direttore generale n. 306 del 22 maggio 2025 dell’ASST Valcamonica è indetto concorso pubblico per la copertura di un posto di personale dell’area dei professionisti della salute e dei funzionari – profilo professionale del ruolo sanitario – infermiere.

Il termine di presentazione delle domande, corredate dai documenti prescritti, scade alle ore 12,00 del trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami».

Il bando integrale è riportato nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia serie Avvisi e Concorsi n. 23 del 4 giugno 2025. Il bando integrale è altresì disponibile sul sito: www.asst-valcamonica.it

Per ulteriori informazioni rivolgersi alla SC Gestione e sviluppo delle risorse umane – settore reclutamento e gestione delle risorse umane – ufficio concorsi e politiche del personale, tel. 0364/369938.

Il concorso scade alle 23:59 del giovedì 31 Luglio 2025

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.