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In esecuzione della deliberazione del Direttore Generale dell’Azienda USL Toscana Centro n. 714 del 18.06.2025 esecutiva a norma di legge, è indetto avviso di mobilità tra Aziende ed Enti del Comparto Sanità ai sensi dell’art. 30 del D.Lgs.165/01 e ss.mm.ii. per la copertura di n. 12 posti a tempo pieno e indeterminato, di Infermiere – area dei Professionisti della Salute e dei Funzionari.

La domanda di partecipazione alla procedura di mobilità dovrà essere inviata esclusivamente per via telematica tramite il Portale unico del reclutamento “InPA”. E’ escluso qualsiasi altro mezzo di consegna o trasmissione.

Il candidato dovrà accedere al sito www.InPA.gov.it, registrarsi con le credenziali richieste e seguire le indicazioni riportate per la presentazione della domanda

A questo link trovate il bando in versione integrale: Bando

Il concorso scade alle 23:59 del sabato 19 Luglio 2025

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.