FAD gratuito Infermieri: 6 crediti ECM

Corso FAD intitolato “Paziente chirurgico complesso. La gestione della complicanza dall’ospedale al territorio: gestione preoperatoria, pressione negativa, le medicazioni avanzate disponibile online e con scadenza il 31 Dicembre 2025 sulla piattaforma: https://www.aiuc.it/pagina/1023/corso+fad%3A+la+chirurgia+nei+centri+spoke+-+iv+edizione

Per accedere al corso bisogna registrarsi al sito su indicato. Il corso è accreditato con 6 crediti ECM con rilasciamento di attestato e ha la durata di 6 ore circa.

Nel caso dovessero occorrere problemi di qualsiasi tipo legati a registrazione/FAD indicato come non gratuito è fondamentale contattare gli organizzatori del corso in quanto noi non gestiamo alcun aspetto al di fuori dell’informazione sul corso stesso. Potrebbe capitare anche che i posti gratuiti sono terminati.

Consulta gli altri FAD disponibili: FAD 32,5 ECM – FAD 16 ECM – FAD 23,4 ECM – FAD 18 ECM

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.