Europarlamento: incontro online sulle professioni sanitarie

Si terrà il 18 Giugno presso la sede del Parlamento Europeo, dalle 14:30 alle 16:30, il webinar che vede al centro le professioni sanitarie e le criticità che da anni a questa parte si trovano ad affrontare quotidianamente.

Come riportato nel comunicato stampa della FNOPI: “Il webinar, come spiegano i promotori, vuole porre l’attenzione sulla complessità del contesto sanitario, caratterizzato di carichi di lavoro difficili da sostenere, da carenza cronica di personale, da retribuzioni inadeguate, da burnout e dall’aumento delle aggressioni.

Nel corso dell’evento si parlerà anche della proroga all’esercizio temporaneo in Italia per personale straniero in deroga e si dibatterà delle proposte di miglioramento attualmente sul tavolo: dall’adeguamento degli stipendi agli standard europei all’assunzione di nuovo personale, dalla valorizzazione delle specializzazioni per creare nuovi percorsi di carriera fino al miglioramento delle condizioni lavorative e alle iniziative per attrarre i giovani”.

Per seguire il webinar è necessario iscriversi a questo link

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.