E’ indetto concorso pubblico, per titoli ed esami, per nove posti di infermiere – area dei professionisti della salute e dei funzionari -, con destinazione funzionale iniziale presso l’ospedale di Broni – Stradella e presso l’ospedale di comunita’ di Broni – Stradella.

Il testo del bando di concorso sopra indicato è pubblicato integralmente nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 22 del 28 maggio 2025. Il termine utile per la presentazione delle domande prodotte tramite inoltro con procedura telematica scade al trentesimo giorno successivo a quello della data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami».

La prevista tassa concorsuale di euro 25,00 non rimborsabile, è da versare tramite PAGO PA, come da specifiche indicate sul bando di concorso pubblico. Per chiarimenti e informazioni in merito al presente bando, gli interessati potranno rivolgersi: SC gestione e sviluppo delle risorse umane – Azienda socio-sanitaria territoriale (ASST) di Pavia – sede di Vigevano Tel. 0381/333524-521, dal lunedì al venerdì negli orari 9,00-12,00 e 14,00-16,00.

Il bando è consultabile sul sito Internet: www.asst-pavia.it

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.