Sono indetti presso l’Azienda regionale di coordinamento per la salute i concorsi pubblici, per titoli ed esami, finalizzati alla copertura dei seguenti posti presso gli enti del SSR della regione FVG:

  • duecentosettantasette posti d’infermiere;
  • otto posti di infermiere pediatrico.

Le domande di partecipazione ai concorsi vanno presentate esclusivamente tramite le rispettive procedure telematiche entro il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami».

Il testo integrale dei bandi, con l’indicazione dei requisiti e delle modalità di partecipazione è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Friuli-Venezia Giulia n. 22 del 28 maggio 2025. Per informazioni rivolgersi a SC Gestione risorse umane: 277infermieri2025@arcs.sanita.fvg.it – tel. 0432/1438051; ostetrica2025@arcs.sanita.fvg.it – tel. 0432/1438049; infped2025@arcs.sanita.fvg.it – tel. 0432/1438047.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog

Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.