Il bando pubblicato dall’ASST Ovest Milanese è scaduto ad inizio Agosto e non è stato assolutamente un successo.
Al concorso si sono iscritti soltanto 88 infermieri (il bando prevede l’assunzione immediata di 30 unità, ndr) di cui almeno 25 sono già in servizio a tempo determinato presso l’Azienda. Il Nursind, in una nota, ha espresso grande preoccupazione per la tenuta dei servizi dell’Azienda, affermando:
“Si sono iscritti al concorso pubblico 88 infermieri, dei quali 25 già lavorano all’interno dei quattro ospedali con un contratto a tempo determinato. Verosimilmente, ci attendiamo che questi ultimi saranno stabilizzati. Nella migliore delle ipotesi, se vinceranno il concorso, questa forza lavoro già attiva avrà un posto a tempo indeterminato. Dunque i “nuovi” infermieri sarebbero poco più di una sessantina.
È noto che, al momento delle prove concorsuali, un 20-30% degli iscritti non si presenta. Questo perché gli infermieri si iscrivono a più concorsi contemporaneamente, e solo in un secondo momento scelgono (sulla scorta dei loro turni di lavoro, o vicinanza a casa) a quale presentarsi.
Sui quattro presidi di Legnano, Cuggiono, Magenta e Abbiategrasso vi lavorano complessivamente 1700 professionisti. Nel 2024/2025/2026 almeno il 15% di loro andrà in pensione. Facciamo la più rosea dell’ipotesi: troviamo i 30 infermieri, i primi che verranno utilizzati saranno i 15 di famiglia e territorio, necessari per le Case e gli Ospedali di comunità, progetti finanziati con fondi Pnrr.
Gli altri 15 li dividiamo su 4 ospedali. Troppo pochi.
E poi consideriamo che già oggi tanti vanno a lavorare in Svizzera, che non è vicina ma neppure lontana. Inoltre c’è il privato accreditato, anche se non è tutto oro quel che luccica. Invece sta prendendo piede un altro modo di lavorare: l’infermiere in libera professione: 40 euro lorde all’ora per 30 ore settimanali fanno 4.800 euro al mese, e se togliamo le tasse rimane uno stipendio netto di 2.400 euro.
Concorrenziale rispetto alle cifre del pubblico, dove un infermiere neo assunto arriva prendere 1500-1600 euro, a secondo della turnistica. Dunque non più solo medici a gettone, di cui si è detto molto, ma anche infermieri a partita iva. Che decidono come e dove lavorare”.