ENPAPI: “Perplessi dal viaggio in Sud America per cercare infermieri”

L’ENPAPI (Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica), attraverso il Presidente Baldini, ha commentato il viaggio di Guido Bertolaso, Assessore al Welfare della Regione Lombardia, in Argentina e Paraguay per la stipula di accordi per il reclutamento di infermieri.

Accordi che dovrebbero servire a ridurre, almeno in parte, la profonda crisi che sta vivendo la professione infermieristica in Lombardia e in tutta Italia.

Baldini ha affermato: “A dicembre 2023, infatti, con la Delibera XII/1514, la Regione Lombardia disponeva la cessazione del ricorso a contratti di esternalizzazione dei servizi sanitari e avviava il processo di conferimento degli stessi incarichi direttamente ai liberi professionisti, superando il tabù della collaborazione senza intermediari fra strutture pubbliche e liberi professionisti.

A livello operativo, soprattutto in ambito sanitario, la qualità e l’efficacia del servizio sono legate all’impiego del giusto numero di risorse umane. Ma non basta, occorre anche una formazione adeguata e la condivisione di best practice standardizzate, acquisite durante il percorso di studi. La deroga della qualifica professionale sanitaria conseguita all’estero, introdotta dal Decreto legge n. 18 del 2020 in seguito all’emergenza Covid-19 e successivamente prorogata fino a dicembre 2025, consente, invece, il reclutamento di operatori in possesso di titoli non riconosciuti dallo Stato Italiano, senza la verifica degli esami e dei tirocini svolti, dell’onorabilità professionale e delle competenze linguistiche.

Ci si chiede non solo quali effetti potrà avere, in termini di qualità dell’assistenza, l’inserimento negli organici di questi operatori, ma anche quanto possa giovare al nostro Sistema Sanitario una soluzione ‘tampone’ concepita per protrarsi appena qualche anno”.

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.