Il Consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, dopo un’inchiesta durata oltre un anno, ha reso pubblici i dati relativi al cosiddetto fenomeno dei professionisti della salute “imboscati” riguardante l’ASP di Reggio Calabria.
Sarebbero oltre 340 tra infermieri, medici, operatori socio sanitari e personale tecnico assunti per le attività previste dal profilo professionale che, invece di svolgere tali attività in corsia sarebbero stati assegnati ad attività amministrative a causa di “certificata inidoneità per le attività previste“.
Come riportato in una nota, Tavernise ha aggiunto: “Ho atteso più di un anno e mezzo i dati dell’Asp di Reggio Calabria riguardanti il fenomeno dei così detti “medici imboscati”. E finalmente abbiamo un dato ufficiale.
Questi 343 si vanno ad aggiungere ai 570 tra medici e infermieri sottratti in tutto o in parte alle corsie ospedalieri e destinati a ruoli amministrativi. E in totale, e in maniera ancora parziale, raggiungiamo quota 913 tra personale medico e infermieristico che svolge altre mansioni rispetto a quelle per le quali è stato assunto.
Il dato dell’Asp di Reggio aggiunge dunque un altro tassello alla mia ricognizione sul caso che, a quanto pare, non viene preso minimamente in considerazione né dal commissario ad acta della Sanità, Roberto Occhiuto, né, tanto meno ed è grave, dalle stesse direzioni sanitarie, che oltre a sottovalutare il problema non lo considerano evidentemente neanche tale. Tant’è: non esiste per la Regione Calabria un dato statistico unitario che possa andare a racchiudere questa casistica.
Mi preme comunque comunicare che la mia ricognizione non si ferma qui e andrà avanti, nonostante tutti i problemi e i rallentamenti incontrati fino ad ora, così come non ho alcuna intenzione di fare marcia indietro sulla mia proposta di legge che va a regolamentare il problema e che ancora non è stata calendarizzata in Commissione”.