In esecuzione del provvedimento n. 2533 del 23 novembre 2023 è indetto concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di venticinque posti di infermiere area dei professionisti della salute dei funzionari di cui quindici da destinare al polo ospedaliero e dieci da destinare al polo territoriale di riservare altresì cinque posti ai sensi dell’art. 1014, comma 1 e 3 dell’art. 678, comma 9 del decreto legislativo n. 66/2010, prioritariamente a volontari delle Forze armate.

Il testo integrale del concorso pubblico è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – Serie «Inserzioni e concorsi» – n. 51 del 20 dicembre 2023 e sarà disponibile sul sito internet aziendale www.asst-bgovest.it – area amministrazione trasparente – bandi di concorso – concorsi pubblici/mobilità. L’azienda si riserva la facoltà di prorogare, modificare, sospendere, annullare o revocare il presente concorso per eventuali motivate ragioni.

Per qualsiasi informazione rivolgersi all’ufficio concorsi dell’Azienda ASST di Bergamo Ovest, p.le Ospedale n. 1 – 24047 Treviglio (BG) – orario apertura al pubblico dalle ore 10,30 alle ore 12,30 e dalle ore 14,00 alle ore 15,00 dal lunedì al venerdì – telefono 0363/424533.

Tratto dalla Gazzetta Ufficiale.

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.