Fondazione ABIO: presente anche la FNOPI all’incontro annuale

12 mesi ago

Si è svolto a Milano l’Incontro annuale dei Presidenti e Delegati ABIO, in cui si riuniscono le Associazioni di tutta Italia. Nell’occasione ABIO ha festeggiato 45 anni di attività.

Nella prima giornata si svolgono le attività istituzionali della Fondazione ABIO e si presentano esperienze e proposte delle Associazioni.

Domenica mattina, seconda giornata, si svolge la Tavola Rotonda “I ricoveri ospedalieri dei pazienti pediatrici negli anni 2019-2021 – prime riflessioni alla luce della Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale ABIO/SIP”.

Giuseppe Genduso, presidente della Fondazione Abio, apre e modera la Tavola rotonda, introdotta da Beppe Severgnini (editorialista e vicedirettore del Corriere della Sera, testimonial ABIO), che con una efficace comunicazione, rappresenta la scarsa attenzione di cui sono destinatari i bambini, “anche se sono di meno”.

Il presidente Genduso, prima di illustrare i dati generali di dimissione ospedaliera forniti dal Ministero della Salute, presenta i discussant:

Rino Agostiniani, direttore Area Pediatria e Neonatologia ASL Toscana Centro, Firenze – Tesoriere Società Italiana di Pediatria;

Maria Grazia Proietti, vicepresidente Commissione d’Albo Infermieri Pediatrici FNOPI;

Rinaldo Zanini, già direttore Dipartimento materno infantile ASST Lecco;

Antonella Costantino, direttore Reparto di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico.

Genduso mostra quindi i dati inediti concernenti “I ricoveri ospedalieri dei pazienti pediatrici negli anni 2019-2021”, elaborati sulla base di dati ufficiali, analitici ed anonimizzati, provenienti dalla SDO (Scheda di Dimissione Ospedaliera) di ogni singolo episodio di ricovero (circa 3 milioni di record e oltre 1.200 ospedali), forniti dal Ministero della Salute. Le fasce di età utilizzate sono: 0<12 mesi; 1-4 anni; 5-14 anni; 15-18 anni, secondo la definizione legale di minore età. Sono stati esclusi i neonati sani da tutte le statistiche.

Nel 2020, al netto dei neonati sani, si sono registrati circa 6,5 milioni di ricoveri complessivi, il 22% in meno rispetto alla media del triennio precedente. La diminuzione, attribuibile principalmente al differimento delle ospedalizzazioni non urgenti, ha riguardato sia il regime ordinario (-20,1%) che il day hospital (-29,4%), con decrementi più accentuati al Sud e nel Nord-ovest. La riduzione percentuale dei ricoveri complessivi (RO e DH/DS) è più marcata negli Ospedali Generali che negli Ospedali Pediatrici e per le fasce di età 1-4 e 5-14 anni. Per quanto riguarda il tasso di ospedalizzazione, si osservano grandi differenze tra regioni. La pandemia ha cambiato i tassi, riducendoli in generale fino al 30%, ma non ha cambiato il comportamento di base della tendenza, tipica di ogni regione, al ricovero in ospedale dei minori (i tassi più elevati in Liguria, Lazio e Calabria, i più bassi in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Sicilia).

Tema importantissimo è il reparto di ricovero dei bambini e degli adolescenti, tema affrontato dal punto 4 della Carta dei Diritti dei bambini e degli adolescenti in ospedale. Tra il 25% e il 28% dei bambini, uno su 4, non viene ricoverato in un reparto specificamente pediatrico. Per quanto riguarda la distribuzione per fasce di età, si rileva che nei reparti non pediatrici prevalgono nettamente le fasce d’età 5-14 e 15-18, mentre in quelli pediatrici gli 0<12 mesi e 1-4 anni. Sul comportamento nelle varie Regioni rispetto alla media nazionale (26,6%), si registra un minimo del 14,9% nel Friuli e un massimo del 44,5% nel Molise.

I dati sulla mobilità sanitaria dei bambini (circa il 5% dei ricoveri) testimoniano un forte disagio, oltre che del bambino, anche e soprattutto della famiglia.

Agostiniani, Proietti e Zanini commentano concordando su un punto innanzitutto: l’esigenza di estendere la popolazione dei destinatari delle cure pediatriche a tutte le persone in età evolutiva, caratterizzate da una peculiare condizione di crescita e sviluppo, che connota le persone fino a 18 anni (in conformità con i dati presentati). Inoltre, colpisce la numerosità dei ricoveri di bambini e adolescenti in reparti per adulti (1 su 4 negli ospedali generali)

Maria Grazia Proietti chiarisce cos’è FNOPI e perché ha sottoscritto un protocollo d’intesa con ABIO. In quanto ente sussidiario dello Stato, la FNOPI e gli OPI operano per assicurare che i cittadini ricevano cure infermieristiche qualificate, in tal senso condivide con ABIO l’attenzione alla salute e al benessere delle persone in età evolutiva.

Mancano dati sui servizi sociosanitari rivolti a persone in età evolutiva sul territorio (servizi residenziali, semiresidenziali, ambulatoriali/consultoriali, domiciliari): disabilità; salute mentale/neuropsichiatria dell’età evolutiva; cure palliative; ecc. Che questi servizi manchino è certo, ma le dimensioni della carenza sarebbero da indagare

Il Presidente Genduso presenta quindi i dati sui ricoveri dei bambini con disturbi neuropsichiatrici. Rappresentano complessivamente circa il 10% dei ricoveri totali dei bambini. Ma mentre i ricoveri si riducono di circa il 30% per i neurologici e del 27% per gli psichiatrici nel 2020, nel 2021 la percentuale si riduce, rispetto al 2019, al 22% per i neurologici, mentre gli psichiatrici salgono al 103,3%. Per quanto riguarda la distribuzione per fasce di età, si rileva che tra i bambini dimessi per disturbi neurologici prevalgono nettamente le fasce d’età 1-4 e 5-14, mentre tra i dimessi per disturbi psichiatrici i bambini delle fasce d’età 5-14 e 15-18. Solo una minoranza, tuttavia, è dimessa da reparti di neuropsichiatria infantile, la maggioranza è dimessa da reparti di pediatria o altro, mentre un piccolo numero è dimesso da reparti di psichiatria per adulti. I Bambini migranti con disturbi neuropsichiatrici rappresentano il 10% circa del totale dei ricoveri di quest’area.

Antonella Costantino, più che sulla carenza di posti letto NPI, insiste sulla necessità di potenziare i servizi che precedono e seguono il ricovero ospedaliero, che deve rappresentare l’extrema ratio.

Tratto dal sito Istituzionale FNOPI