Friuli: più soldi a medici e infermieri per restare nel pubblico

11 mesi ago

Per il momento è solo una proposta ma è stata accolta già favorevolmente dai sindacati di categoria medica e infermieristica quella presentata da Nicola Conficoni, consigliere PD della regione Friuli Venezia Giulia, e che prevede l’introduzione di una sorta di premio in denaro da corrispondere a medici e infermieri che decidono di lavorare nella sanità pubblica e di non abbandonare il proprio paese.

Come riportato dal quotidiano online “Il Gazzettino”, il consigliere del PD, ha spiegato nel dettaglio la sua proposta, affermando: “Puntiamo a trattenere il personale attraverso un premio di fedeltà. Una somma stimata potrebbe essere di 45 milioni di euro l’anno per garantire degli aumenti salariali a medici, infermieri e operatori che volontariamente si impegnano a restare nel servizio sanitario regionale. Questa misura unitamente a un fondo individuale per la crescita professionale da riconoscere a chi aderisce al patto, non servirebbe solo ad arginare la fuga, ma anche ad attrarre nuovo personale.

Altro aspetto riguarda un investimento aggiuntivo nella formazione dei giovani per rendere più appetibili i percorsi di medici specializzandi e infermieri che si impegnano, sempre volontariamente, non solo a completare gli studi e partecipare ai concorsi, ma anche a esercitare la professione nel servizio sanitario regionale per un determinato numero di anni”.

Il Nursind, tramite il suo segretario regionale, fa sapere che la manovra non potrebbe che essere azzeccata per evitare la fuga di medici e infermieri dall’Italia verso i Paesi europei ed extra Europei, dichiarando: “Figuriamoci se siamo contrari ad un premio a infermieri e medici che scelgono di restare nel servizio sanitario pubblico. Anzi, poterebbe essere una delle ipotesi positive per cercare di frenare la fuga di chi ha deciso di andare via, magari a lavorare nel settore privato della sanità. L’unica cosa è che serve studiare una formula giuridica corretta, perchè ci possono essere dei problemi per l’interpretazione. Per il resto via libera. Anche subito”.