Aggressioni a Napoli, gli Infermieri: “Chiediamo l’intervento dell’esercito”

Oltre 26 aggressioni denunciate da inizio anno e chissà quante non denunciate nell’ambito dell’ASL di Napoli. Una situazione divenuta ormai al limite dell’insostenibile per gli operatori sanitari che lavorano all’interno degli ospedali pubblici e privati del capoluogo. Si schiera con gli Infermieri il sindacato Nursing Up che, in una nota, denuncia la situazione difficile che si vive ogni giorno:

La Campania, la prima regione in Italia per numero di aggressioni drammaticamente consumate ai danni degli operatori sanitari risulta, almeno per il momento, completamente abbandonata a se stessa. Un professionista della sanità, ogni tre giorni, in Campania, per la maggior parte infermieri, subisce una violenza fisica o psicologica. Il piano del Ministero degli Interni, avviato a metà gennaio, che ha previsto l’attivazione di 51 nuovi presidi di pubblica sicurezza da Nord a Sud, al momento esclude la maggior parte degli ospedali di uno dei territori più martoriati dalle violenze contro gli infermieri e gli altri professionisti del comparto. La realtà rimane preoccupante. C’è allora davvero bisogno dell’esercito? Se il rischio è di avere ancora presidi sanitari sguarniti di forze dell’ordine, allora pensiamo anche noi di sì.

Antonio De Palma – Nursing UP

ANSA

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