ASL costretta a risarcire l'Infermiera che aveva "punito"

Era il 2015 quando ebbe un diverbio con un pz al triage del Pronto Soccorso di Viareggio e fu colpita da un provvedimento disciplinare da parte dell’Azienda Toscana Nord Ovest. Il provvedimento in questione le sottrasse 10 giorni di lavoro dallo stipendio, ossia 673 euro, come da normativa.

Il diverbio nacque nel momento in cui un paziente si presentò al pronto Soccorso chiedendo di essere visitato da un oculista che, essendo sabato, non era nella struttura ma reperibile per eventuali urgenze. Non trattandosi di un’urgenza e, non avendo priorità, l’Infermiera cercò di dissuadere l’uomo. Nonostante le spiegazioni il paziente insistette così tanto da far nascere un diverbio.

Ieri la vittoria dell’Infermiera che decise di impugnare il procedimento in comune accordo con la FIALS e il suo avvocato. Il portavoce della FIALS afferma:

Si trattava di un provvedimento disciplinare che già all’apparenza non risultava sostenibile a causa dell’assenza dello specialista. Il problema è a monte: il personale è insufficiente e lavora sotto stress, e così può succedere che ci possano essere tensioni con il pubblico, sia pure deprecabili. Chi lavora negli uffici rischia meno di chi ogni giorno è a contatto con la gente, che può incorrere in problemi ed essere colpito da provvedimenti disciplinari. Non è un caso che questi provvedimenti stanno aumentando: i dirigenti però dovrebbero valutare bene le situazioni prima di erogarli

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L’ASL è stata condannata alla restituzione della somma e al pagamento del procedimento sostenuto in tribunale dall’Infermiera.

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