Anziani vessati: l'Infermiere "Non sono responsabile"

Torna in aula oggi a Lugano la vicenda dolente dei maltrattamenti patiti da alcuni utenti del Centro degli anziani di Balerna. Davanti alla Corte delle Assise Correzionali di Mendrisio, presiedute dal giudice Amos Pagnanenta, un infermiere di 49 anni all’epoca alle dipendenze della struttura. I fatti riportano al periodo fra l’aprile 2014 e il maggio 2015. Il sanitario è accusato di aver vessato otto ospiti del Centro. Il processo, alle prime battute, si è già arenato sulle eccezioni sollevate dalla difesa dell’avvocato Rossano Bervini. Al centro dell’attenzione la prassi usata dalla Procura e l’elenco degli accusatori privati, che nel tempo si è allungato. Appunti respinti tanto dall’accusa, sostenuta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni che dal rappresentante legale di un’accusatrice privata, figlia di uno degli utenti, avvocato Tuto Rossi. Avvocato, quest’ultimo, con il quale non sono mancati, sin dall’esordio, scambi pungenti con la difesa.
Bervini, dal canto suo, non potrà avvalersi delle testimonianze richieste, di ospiti e dipendenti della casa. L’istanza è stata respinta in ingresso dal giudice.
“Non mi ritengo colpevole”. Respinge uno dopo l’altro, nel corso del processo, tutti i fatti il 49enne ex infermiere del Centro degli anziani di Balerna. “Non penso di aver commesso delle infrazioni nella mia ventennale carriera professionale”, ha ribadito al giudice Pagnamenta questa mattina sul finire dell’istruttoria che ha ripercorso gli episodi contestati nell’arco di un anno, dall’aprile 2014 al maggio 2015. Episodi che per la pp Valentina Tuoni si traducono nel reato di coazione, ripetuta, tentata e consumata. Accusa tradotta in un decreto d’accusa e una pena pecuniaria di 180 aliquote giornaliere da 120 franchi l’una (in totale 21’00 franchi), sospesa per 2 anni, e una multa,. Condanna che l’imputato ha poi impugnato. Una decisione, la sua, che lo ha portato in aula alle Correzionali. Si tratta del secondo processo sul caso dei maltrattamenti consumati all’interno della struttura. Una ex assistente di cura è già stata condannata a 12 mesi, sospesi.
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