Salvi dall'Infarto con un'app? Da oggi è possibile!

La Spezia
Intervenire entro quattro minuti per salvare una persona dall’infarto. E’ questo il lasco di tempo necessario per intervenire tempestivamente su un infarto. Ma non sempre in zona ci sono persone con la giusta competenza e che magari non sanno usare un defibrillatore portatile o praticare il massaggio cardiaco. Ed è per questo che partirà alla Spezia la sperimentazione di un’applicazione, ‘ioSoccorso” sviluppata da PulseLab disponibile per Android e Apple, che grazie alla geolocalizzazione dei volontari del soccorso invia un segnale e tramite una spunta, a V o a X, si conferma oppure si nega la possibilità ad intervenire.
L’infarto uccide 200 persone al giorno. Tutto il sistema è studiato su distanze compatibili dal luogo dell’intervento, quindi, viene intercettato un volontario che può intervenire entro i famosi quattro minuti fondamentali per salvare un infartuato. La presentazione è avvenuta questa mattina nella sala riunioni del 118 in Via Mario Asso ed illustrare l’app sono stati Fabio Ferrari direttore del 118 alla presenza di personale medico e volontari del soccorso e Stefano Mazzeo, l’amministratore delegato della Pulse Lab.
“Nel mondo occidentale – ha spiegato Fabio Ferrari direttore del 118 – si parla di una morte ogni mille abitanti per quanto riguarda l’infarto. Nella nostra provincia, siamo sui 150 casi all’anno. Con una percentuale di sopravvivenza che si attesta al 13 per cento. Con questa applicazione la diffusione dei defibrillatori e con persone sempre più abilitate a mettere in atto le prime manovre di soccorso speriamo di poter raddoppiare le statistiche sulla sopravvivenza”.
In un primo momento l’applicazione sarà a disposizione dei soccorritori. In una fase successiva potrà essere scaricata anche dai soccorritori “laici”. “In principio saranno coinvolti i soccorritori del 118 – ha detto Stefano Mazzei – quindi di Croce Rossa e Anpas. Poi quando avremo affinato i dati sarà esteso anche agli a coloro che hanno seguito un corso di rianimazione cardiopolmonare”.
Gli interrogativi. Come detto, l’app ora entra in fase sperimentale e i presenti hanno esposto alcuni interrogativi tra i quali cosa succede se l’intervento avviene in un’abitazione e a livello legale quali sono i limiti e anche i doveri. Di questi stessi interrogativi si è fatto portavoce il primario di Cardiologia Mazzotta che ha accolto con favore la sperimentazione e ha dato massima disponibilità per il suo sviluppo per permettere che il sistema sia efficiente senza rischi per nessuno. Dai promotori è stato chiarito anche che gli interventi passeranno sempre prima dal centralino e poi all’applicazione.
Nel corso della conferenza è stato specificato che seguiranno numerosi incontri all’interno dei quali verranno analizzate tutte le proposte avanzate da chi questa app la userà e salverà delle vite. Sono previsti altri due passi per questa applicazione tra i quali la mappatura di tutti i defibrillatori presenti e l’attivazione di un social network specifico per i feedback che permetterà anche di fare una statistica degli interventi.
 
Fonte: cittadellaspezia

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