Il termine bradicardia indica la frequenza cardiaca inferiore a 60 pulsazioni al minuto. La bradicardia compare normalmente negli adulti giovani, negli atleti allenati e negli anziani durante il sonno. Essa è inoltre una risposta normale alla stimolazione vagale causata da tosse, vomito o sforzi durante la defecazione. Quando la bradicardia è causata da queste cause la frequenza cardiaca scende al di sotto dei 40 bpm. Se è causata da condizioni patologiche può essere anche inferiore ai 40 battiti al minuto.
Di per se la bradicardia è un segno non specifico ma in associazione con sintomi come il dolore toracico, lo stordimento, la sincope e la mancanza di respiro può segnalare l’esistenza di qualche malattia che mette in pericolo la vita. Controllare, quindi, i segni vitali del paziente.

Anamnesi ed esame obiettivo

Dopo aver verificato l’esistenza di bradicardia, controllate se vi sono dei segni correlati a condizioni patologiche che mettono a rischio la vita del paziente. Se la bradicardia non è accompagnata da segni infausti chiedete al paziente se, oltre a lui, qualche membro della famiglia presenta un’anamnesi di bassa frequenza cardiaca perché potrebbe essere ereditaria. Accertate se il paziente soffre di qualche malattia metabolica come l’ipotiroidismo che potrebbe causare la bradicardia. chiedetegli quali farmaci assume e se si attiene al dosaggio ed all’orario prescritti. Controllate i segni vitali, la temperatura corporea, il polso, la respirazione, la pressione arteriosa e la saturazione in ossigeno.

Trattamento della bradicardia grave

La bradicardia può segnalare una malattia che mette a rischio la vita quando è accompagnata da dolore, mancanza di respiro, stordimento, sincope o altri sintomi; da prolungata esposizione al freddo o da traumi cranici o cervicali. In questi pazienti misurate attentamente e rapidamente i segni vitali. Collegate il paziente ad un monitor cardiaco e inserite una fleboclisi. Secondo la causa della bradicardia potreste aver bisogno di somministrare liquidi, atropina, steroidi o farmaci steroidei.
Se indicato inserire un catetere vescicale a permanenza. Se la frequenza respiratoria del paziente diminuisce può essere, inoltre, necessaria l’intubazione, la ventilazione meccanica o l’inserimento di un pacemaker. Se è opportuno eseguite una valutazione focalizzata che contribuisca ad identificare la causa della bradicardia. Chiedete, per esempio, di descrivere il dolore. Un dolore toracico compressivo o urente che si irradia al braccio, lombi o mandibola può indicare l’esistenza di un infarto acuto del miocardio; una grave cefalea può segnalare l’aumento della pressione intracranica.
Inoltre bisogna chiedere al paziente se accusa nausea, vomito o mancanza del respiro, sintomi associati con infarto miocardico acuto e cardiomiopatia. Osservate il paziente per cianosi periferica, edema o distensione delle vene del collo che possono indicare una cardiomiopatia. Verificare la presenza di una cicatrice da tiroidectomia perché la bradicardia può essere causata dall’ipotiroidismo indotto da mancata assunzione di ormone tiroideo. Se le cause della bradicardia sono evidenti dovrete attuare delle misure di supporto. Per esempio tenete caldo il paziente ipotermico, coprendolo con delle coperte e monitorizzate la sua temperatura sin tanto che essa raggiunge i 37,2 gradi. Nel caso di trauma, stabilizzate testa e collo, sin tanto che sia possibile escludere che sia in causa una lesione del midollo spinale cervicale.

Considerazioni speciali

Continuate a controllare frequentemente i segni vitali. Prestate attenzione particolare alle modificazioni del ritmo cardiaco, della frequenza respiratoria e dello stato di coscienza. preparate il paziente per gli esami di laboratorio che possono comprendere l’esame emocromocitometrico, gli enzimi cardiaci, gli elettroliti del siero, la glicemia, gli esami della funzione tiroidea e l’elettrocardiogramma. Se è opportuno sottoponete il paziente al monitoraggio per 24 ore con apparecchio Holter.

Consigli per il paziente

Informare il paziente su segni e sintomi che dovrebbe riferire. Date istruzioni per la misurazione del polso e spiegate entro quali parametri dovrà chiamare il medico e rivolgersi all’assistenza di emergenza. Se il paziente avrà bisogno di un pacemaker bisognerà spiegargli come usarlo.

Aspetti pediatrici

La frequenza cardiaca è normalmente più elevata nel bambino che nell’adulto. La bradicardia fetale, vale a dire una frequenza cardiaca inferiore a 120 battiti al minuto, può comparire durante il travaglio prolungato o per complicazioni del parto come la compressione del cordone ombelicale, il distacco di placenta e la placenta previa. La bradicardia intermittente, talvolta accompagnata da apnea, compare comunemente nei neonati prematuri. La bradicardia raramente compare nei neonati a termine o nei bambini. Essa può essere causata da cardiopatie congenite, da glomerulonefrite acuta, da blocco cardiaco completo o transitorio associato a cateterismo cardiaco o chirurgia cardiaca.

Aspetti geriatrici

La disfunzione del nodo del seno è al bradiaritmia più comune che si riscontra nei pazienti anziani. I pazienti con questo disturbo possono lamentarsi soprattutto per la stanchezza, l’intolleranza all’esercizio fisico o lo stordimento. Se i pazienti sono asintomatici non è necessario alcun intervento. Nei pazienti sintomatici bisogna rivedere la terapia farmacologica. E’ stato riscontrato un rapporto con i bloccanti beta-adrenergici, il varapamil, il diazepam, i simpaticolitici, gli antidepressivi e qualche antiaritmico. I sintomi possono scomparire quando questi farmaci vengono sospesi. Quando non è possibile eliminare la causa di una bradicardia sintomatica di solito si consiglia la regolazione della frequenza con un pacemaker.
 
 
 
 
Fonte: Manuale di Segni e Sintomi – Piccin

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