Ebola: secondo l'OMS il virus è stato sconfitto in Sierra Leone

La Sierra Leone ha sconfitto l’Ebola. L’atteso annuncio dell’Organizzazione mondiale della sanità è arrivato: dal 7 novembre 2015 il Paese africano è ufficialmente virus-free dopo 42 giorni (pari a 2 cicli di incubazione) senza che siano stati segnalati nuovi casi. “Dal primo caso di Ebola registrato nel maggio 2014, in Sierra Leone sono state contagiate in tutto 8.704 persone e 3.589 sono morte. Tra le vittime 221 operatori sanitari che ricordiamo in questo giorno”, dichiara Anders Nordström, rappresentante dell’Oms nella nazione dell’Africa occidentale. Dopo la dichiarazione di fine epidemia, spiega l’agenzia delle Nazioni Unite per la sanità, “la Sierra Leone entra in un periodo di 90 giorni di sorveglianza rafforzata che proseguirà fino al 5 febbraio 2016, durante il quale l’Oms continuerà a sostenere il Paese. Questa nuova fase è fondamentale per garantire la diagnosi precoce di eventuali nuovi casi”, avverte l’ente ginevrino. “Abbiamo ora un’opportunità unica – aggiunge Nordström – per sostenere la Sierra Leone nella costruzione di un sistema sanitario pubblico forte e resistente, pronto a rilevare un’eventuale nuova epidemia o qualunque altro rischio per la salute pubblica e a rispondere tempestivamente all’emergenza”. Si stima che 4.000 sopravvissuti stiano ancora lottando con la malattia e necessitino di cure mediche avanzate e di un sostegno sociale importante! In settembre anche la Liberia (4.800 vittime) è stata dichiarata Ebola-free, mentre alcuni contagi sono stati ancora segnalati in Guinea. Complessivamente, nei Paesi dell’Africa occidentale colpiti dall’epidemia sono stati registrati oltre 28 mila casi con più di 11 mila morti. “Finché il virus è ancora presente in Guinea – ammonisce Msf – la malattia rimane una realtà, con il rischio che si presentino nuovi casi. In tutta la regione devono essere mantenuti alti livelli di vigilanza e la capacità di rispondere rapidamente a potenziali nuovi casi. Attualmente ci sono circa 15 mila sopravvissuti all’Ebola in Africa occidentale, molti dei quali con problemi di salute fisica e mentale”. I postumi fisici sono “dolori articolari, stanchezza cronica, difficoltà di udito e problemi agli occhi, che possono portare alla cecità senza un accesso tempestivo a cure specialistiche”. Ma una cosa ancora più importante è il supporto psicologico da fornire alle persone che hanno superato la malattia: aver sperimentato l’Ebola è un’esperienza che non possiamo neanche immaginare se non ci si passa. Una vittoria che mesi fa era difficilmente immaginabile ma che ora rappresenta la realtà!

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