Image default
Leggi e Codice Deontologico

Legge n.502 del 30 dicembre 1992 – Aziendalizzazione del SSN

La risposta all’insostenibilità del sistema di finanziamento e dei problemi del SSN è la prima riforma: la 502/1992. Insegue principalmente tre principi:

  • l’aziendalizzazione
  • l’ingresso della mentalità del “mercato”
  • la distribuzione di responsabilità alle regioni.

L’aziendalizzazione

Le USL vengono istituite di personalità giuridica come azienda (ASL), i cui organi di rappresentanza sono il direttore generale e il collegio deirevisori( più altre figure…)
Il direttore generale ha potere di gestione e di rappresentanza legale. E’ coadiuvato da un direttore sanitario e un direttore amministrativo, che in caso di conflitti deve rendere adeguata e motivata spiegazione. E’ nominato dal presidente della Giunta regionale, è i suoi doveri sono il buon andamento economico-amministrativo e tecnico-funzionale per i 5 anni in cui è in carica.
Il collegio dei revisori invece nominato dal direttore generale da una lista di membri designati da altri enti( ministero, sindaco, regione) si occupa di verificare la tenuta della contabilità, la risultante delle scritture contabili ed esamina il bilancio di previsione, in poche parole si preoccupa che i conti tornino!

Il Mercato

Viene prevista l’ intramoenia per la libera professione dei medici, e circa il 10% delle camere presentano servizi aggiuntivi dietro un corrispettivo pagamento a carico del paziente. E in breve: le aziende vengono pagate per paziente.

Regionalizzazione

Le USL ridotte di numero e non riferendosi più ai comuni vengono delegate direttamente dalla regione che li sostiene economicamente, ma la regione non può più avvalersi sullo Stato per i propri disavanzi le cui responsabilità ricadono sulla governance della singola azienda “figlia della regione”, quindi la regione assume maggiore interesse nel far fare bene i conti.

Nuovo modello di finanziamento

Lo Stato attraverso il Piano Sanitario Nazionale (stabiliti i livelli essenziali di assistenza) definisce in base ai bisogni dei cittadini e alle risorse disponibili(ricavate dalla fiscalità generale) una programmazione economica per distribuire alle regioni una quota capitaria. La regione in seguito ad un proprio piano sanitario regionale distribuisce queste risorse alle aziende. In caso di richieste di ripianamenti di disavanzi da parte delle aziende, le regioni possono avvalersi di strumenti di finanziamento quali l’uso di proprie risorse economiche e dei contributi sanitari IRAP, oltre all’entrate dirette delle strutture(ticket).

Un ulteriore cambiamento: i dipartimenti

Un dipartimento è una federazione di reparti affini e complementari secondo settore specialistico o specifico bisogno del paziente (esempio dipartimento di chirurgia o dipartimento materno-infantile). Lo scopo è quello di organizzare e ottimizzare al meglio le risorse, migliorando il servizio al cittadino.

Potrebbe interessarti anche:

CCNL: il Diritto allo Studio

Redazione Infermieritalia

CCNL: la mobilità volontaria

Redazione Infermieritalia

CCNL: i congedi parentali

Redazione Infermieritalia

Leave a Comment