Soddisfazione nel mondo dell’infermieristica per la modifica all’articolo 1 del DDL Prestazioni Sanitarie che ha evitato di bloccare definitivamente la crescita professionale degli infermieri italiani.
Il presidente del Nursing Up ha commentato: “sebbene il pericolo sia stato scampato, la vera sfida resta quella di costruire una sanità che non si limiti a modificare un articolo, ma che riformi realmente il sistema, valorizzando le competenze di tutti i professionisti.
Il “DDL Prestazioni sanitarie” inizialmente prevedeva l’esclusiva generalizzata ed assoluta del medico nel campo della diagnosi, prognosi e terapia, generando, in tal modo, limiti assoluti, pericolosi ed irrazionali verso quello che, invece, è il complesso alveo delle specifiche competenze, responsabilità ed ambiti di funzione propri degli altri professionisti sanitari.
Ad ognuno il proprio, questo è certo, ma con rispetto per le responsabilità di ognuna delle professioni interessate.
Se quella proposta fosse passata, la sanità italiana avrebbe perso anni di progresso, escludendo la possibilità di sviluppare figure professionali avanzate, già consolidate in Europa. Fortunatamente, l’emendamento della senatrice Murelli della Lega ha riaperto la porta a un sistema multiprofessionale, dove medici e infermieri possono collaborare pienamente.
Un passo avanti in extremis, dovuto al buon senso della Murelli, in relazione a un controproducente disegno di legge presentato lo scorso marzo.
Ci saremmo aspettati una posizione chiara e franca da parte della FNOPI. Non abbiamo letto ancora nulla, o forse noi non ne siamo a conoscenza, se mai questa posizione fosse stata assunta.
La riforma delle professioni sanitarie è una battaglia ancora in corso, e non possiamo fermarci qui. La riorganizzazione della sanità deve essere accompagnata da una visione che metta al centro la collaborazione tra tutti i professionisti, per un sistema sanitario più efficace e in grado di rispondere ai reali bisogni dei cittadini”.