E’ arrivata la firma finale al rinnovo del CCNL 2022/2024 e, come previsto, le promesse fatte dal Governo non sono state mantenute.
Tra queste soprattutto il lato economico che ha lasciato tutti gli addetti ai lavori a bocca aperta, nonostante sembrava che le risorse da destinare agli Infermieri fossero abbastanza soddisfacenti. Tra i tanti sindacati che hanno firmato e che si sono visti delusi e “traditi” anche il Nursing Up che si affida alle parole del suo presidente pubblicando una lettera aperta al ministro della salute, Orazio Schillaci.
Nella lettera si legge: “Ci parlavano di un fiume di risorse ma ci ritroviamo con una pozzanghera che evapora al primo sole: 2,4 miliardi nel 2026 che diventano appena 2,65 complessivi nel biennio successivo. È un passo indietro, non avanti. Un nuovo schiaffo ai professionisti della sanità pubblica.
Solo 1.500 medici e 5.000 infermieri l’anno, di fronte a una voragine di 175 mila professionisti mancanti. È come tentare di curare un’emorragia con un cerotto. Il Servizio sanitario nazionale non può reggere così. Quanto agli stipendi, l’indennità di specificità arriverebbe a malapena a 110 euro lordi, circa quaranta in più dell’attuale: una mancia che non basta a fermare la fuga dei professionisti né a restituire dignità a chi resta.
Poi il nodo più amaro: Che fine ha fatto la sperimentazione della libera professione intramuraria per infermieri, ostetriche e professioni sanitarie ex legge 43/2006? Era una proposta del ministro, attesa da anni. Il suo stralcio è un segnale gravissimo di disattenzione verso chi manda avanti gli ospedali.
Prima di presentare la manovra non ci ha mai voluti incontrare. Evidentemente i sindacati delle professioni sanitarie non servono. Eppure il confronto vero è l’unica via per costruire strategie efficaci. Non è tardi: lo faccia ora, Ministro. Ci convochi subito.
Mentre si parla ancora di reclutare infermieri addirittura da India e Uzbekistan, professionisti che non conoscono la lingua né il nostro sistema, e si inventano figure ibride come l’“assistente infermiere”, gli italiani continuano a pagare il prezzo di un sistema che perde pezzi: pronto soccorso in tilt, cittadini esasperati, rinunce alle cure.
Non chiediamo regali, ma dignità e rispetto. E pretendiamo che chi rappresenta decine di migliaia di professionisti sia finalmente ascoltato. Perché dal confronto nascono le soluzioni. Dal silenzio, solo il declino”.
