Schillaci: “Gli Infermieri vanno pagati meglio e vanno valorizzati”

3 settimane ago

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, è ritornato a parlare della professione infermieristica, in seguito al rinnovo dell’ormai scaduto CCNL 2022-2024.

In un evento tenutosi a Milano ha dichiarato: “Il problema degli infermieri è un problema europeo o addirittura mondiale, ci stiamo lavorando da molto tempo, stiamo rendendo più attrattiva la laurea in scienze infermieristiche, però io credo che ci voglia un cambio di passo perché nella sanità moderna l’infermiere deve avere compiti magari diversi da quelli che ha avuto fino adesso, devono essere pagati meglio ma soprattutto devono avere anche più possibilità di fare carriera all’interno del servizio sanitario nazionale.

Il problema del personale è un problema che va intanto distinto perché i medici, più che in numero assoluto, mancano per alcune specialità, su questo siamo intervenuti col governo aumentando il salario delle borse di studio per i giovani medici che scelgono le specializzazioni oggi meno ambite.

E credo che sia anche un problema culturale perché, oltre al pronto soccorso, all’emergenza e all’urgenza, ci sono alcune discipline come la radioterapia, l’anatomia patologica che sono fondamentali per l’oncologia moderna che purtroppo sono poco scelte dai giovani medici.

Stiamo lavorando, c’è l’impegno di tutti, io credo che cambiando e magari rendendo meno burocratico il lavoro del medico in alcune specializzazioni riusciremo a trovare specialisti per queste discipline così fondamentali”.

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.