Liguria: arriva l’ok per l’indennità di Pronto Soccorso agli Infermieri

Nursing Up ha firmato l’accordo che garantisce l’indennità di Pronto Soccorso agli Infermieri liguri, come previsto dall’articolo 107 del vigente CCNL (tra l’altro già scaduto).

Questa firma importante prevede l’adeguamento dei valori economici già a partire da giugno 2023, con importi raddoppiati rispetto al precedente assetto, e un’ulteriore valorizzazione per il 2024, garantendo anche i primi mesi di quest’anno.

Il presidente del sindacato, Antonio De Palma, ha dichiarato: “L’accordo ligure rappresenta una dimostrazione concreta che riconoscere il lavoro straordinario dei professionisti della sanità è non solo possibile, ma doveroso. In un momento in cui il sistema sanitario nazionale richiede coesione e valorizzazione delle competenze, garantire il giusto trattamento economico non è un’opzione ma un dovere etico, oltre che contrattuale”.

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.