Infermieri massa di ignoranti, la replica OPI Foggia: “Offese ingiustificate”

Hanno sollevato un vero e proprio polverone le dichiarazioni rilasciate dal medico Francesco Paolo Palma, in servizio presso il Pronto soccorso dell’ospedale Tatarella di Cerignola, in relazione alle riprese dello stesso mentre si appisola di fronte ad un paziente.

Nell’intervista rilasciata al programma televisivo “Le Iene”, Palma ha puntato il dito contro il personale in servizio proprio in Pronto Soccorso, avanzando l’ipotesi secondo la quale l’assopimento fosse causato da un possibile avvelenamento, riferendosi, poi, agli infermieri come “massa di ignoranti”.

Sulla vicenda è stata pronta la replica dell’OPI di Foggia, affidata al comunicato stampa del presidente, riportata dal quotidiano online “Foggia Today”:Un attacco ingiustificato e offensivo verso una categoria professionale che è pilastro del nostro sistema sanitario e che ogni giorno garantisce assistenza e cure di qualità ai pazienti.

Gli infermieri meritano rispetto e riconoscimento per il loro impegno quotidiano. Non permetteremo che pregiudizi e accuse infondate ne compromettano la dignità e la professionalità”.

Della stessa linea anche il sindacato CGIL di Foggia: “Tali dichiarazioni, oltre a costituire una vergognosa offesa alla dignità personale di professionisti che quotidianamente si dedicano con impegno e abnegazione alla cura dei pazienti, rappresentano un inqualificabile attacco alla loro professionalità.  

È inammissibile che si utilizzi un linguaggio così svilente e denigratorio nei confronti di una categoria che ha visto negli anni un significativo e fondamentale innalzamento del proprio livello di istruzione e specializzazione. Ricordiamo al Dott. Francesco Paolo Palma, e a chiunque ne avesse bisogno, che oggi, il personale infermieristico sono professionisti sanitari a pieno titolo, con un percorso formativo universitario di laurea triennale e, in molti casi, con ulteriori specializzazioni che testimoniano il loro costante impegno per l’aggiornamento e l’eccellenza nella pratica clinica”.

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.