Si celebra oggi la Giornata Internazionale della Kangaroo Care

Si celebra oggi, 15 Maggio 2025, la Giornata Internazionale della Kangaroo Care.

La Kangaroo Care è una pratica assistenziale che ha radicalmente trasformato l’approccio alla cura del neonato pretermine o di basso peso. Sviluppata nel 1978 a Bogotá, in Colombia, dal Dr. Edgar Rey, nasce come risposta alla carenza di incubatrici e personale medico, utilizzando la protezione che i canguri offrono nel marsupio ai loro cuccioli.

Nel comunicato stampa della FNOPI, realizzato dalla Commissione Nazionale d’Albo Infermieri Pediatrici, si legge: “La KC è fortemente raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) (World Health Organization [WHO], 2022) , infatti, rappresenta un’alternativa sicura, naturale, economicamente sostenibile e fortemente umanizzante alle cure convenzionali soprattutto per i neonati fragili, pretermine o di basso peso, anche nei Paesi ad alto reddito, per promuovere le prime esperienze fuori dall’incubatrice tra il neonato e i suoi genitori (Società Italiana di Neonatologia, 2023). In Italia, sempre più Terapie Intensive Neonatali (TIN) stanno integrando questa pratica nei protocolli assistenziali, in linea con il modello di care centrato sulla famiglia. Nonostante ciò, una survey del 2021 ha evidenziato come  nella maggior parte delle TIN, la KC avesse un tempo limitato, specie quando le mamme non hanno un accesso 24/24 al reparto e non sempre viene offerto anche al papà la possibilità di praticarla (Artese et Al. 2021).

Secondo l’OMS la KC si basa su tre pilastri principali:
a) Contatto pelle-a-pelle prolungato
b) Allattamento materno esclusivo o prioritario
c) Dimissione precoce

Durante la pratica il neonato è posto nudo (preferibilmente solo con pannolino) in posizione verticale sul torace nudo del genitore. Questa posizione permette di promuovere: (Società Italiana di Neonatologia, 2023)

  • un adeguato ambiente intorno al bambino (es. assenza o riduzione di rumori, luce)
  • una stabilità posturale e motoria
  • un’efficace termoregolazione del bambino
  • una riduzione degli episodi di apnea e bradicardia
  • una maggiore stabilità emodinamica e respiratoria
  • una riduzione della risposta al dolore in caso di procedure

La KC ha un effetto positivo sia sull’offerta materna di latte, che sull’allattamento diretto al seno (Società Italiana di Neonatologia, 2023) e spesso ne rappresenta un vero e proprio “trampolino di lancio”. La posizione della KC, infatti è ideale per avvicinare progressivamente il neonato prematuro al seno favorendo con la madre un contatto intimo per sentirsi, toccarsi e iniziare progressivamente, piano piano, le prime esperienze di allattamento stimolando la produzione e il rilascio di ossitocina.

Gli effetti della KC sono molteplici per i bambini e per i loro genitori: tali effetti si prolungano a distanza sia in termini neuro protettivi, che socio-ambientali (Società Italiana di Neonatologia, 2023). Tra questi Riduzione della mortalità, delle infezioni nosocomiali, miglioramento dello sviluppo neuro cognitivo, dell’attaccamento e benessere psicologico anche per i genitori, incremento dei tassi di allattamento esclusivo (Charpak et Al., 2017).

La KC rappresenta un importante momento di superamento della separazione madre-bambino, promuove l’empowerment materno e la genitorialità. Le madri raccontano di essere meno stressate durante la KC, riferiscono un aumento di fiducia e autostima e la sensazione di poter fare qualcosa di positivo per il loro bambino.

È di estrema importanza che la KC sia il più possibile implementata all’interno delle TIN e delle Patologie Neonatali. L’OMS raccomanda la KC come cura di routine per tutti i neonati prematuri o con peso basso alla nascita (WHO, 2022) e ha diffuso specifiche linee guida per la sua promozione e applicazione sistematica (WHO, 2023). Può essere iniziata in ospedale e proseguita anche una volta a casa, è più efficace se iniziata nelle prime 24 ore di vita del neonato e se  praticata per almeno  8 ore al giorno (Sivanandan and Sankar, 2023).

Come descritto nelle Indicazioni Nazionali alla KC della Società Italiana di Neonatologia, per avviare in modo sicuro la pratica della KC è necessario che:

  • i genitori (o caregiver autorizzato) siano presenti, informati sui benefici della KC e disponibili, in condizioni fisiche ed emozionali adeguate;
  • il personale sanitario sia formato per garantire non solo il giusto coinvolgimento dei genitori , la giusta assistenza e il monitoraggio del neonato ma, soprattutto, sia in grado di posizionare correttamente il neonato sul genitore/caregiver;
  • siano presenti delle sedie possibilmente reclinabili (ma in assenza anche una sedia comune), cercando di garantire il giusto comfort e sicurezza sia al genitore che al bambino;
  • il neonato sia clinicamente stabile.Tra le controindicazioni assolute alla pratica della KC:
  • neonati non stabili
  • ventilazione meccanica per patologia respiratoria in fase acuta
  • fase acuta della sepsi
  • infezione cutanea del genitore
  • terapia con farmaci vaso-attivi
  • presenza di catetere arterioso ombelicale, catetere giugulare o femorale, drenaggi toracici,
  • drenaggi addominali

Seppur considerata una modalità assistenziale fondamentale per promuovere e valorizzare il legame tra bambino e genitori sin dai primi giorni di vita, con un’attenzione alla cura centrata sulla famiglia, sono tanti i limiti e le difficoltà che questa pratica incontra ancora oggi. Tra questi: la formazione del personale sanitario non adeguata, o sufficiente, tale da poter proporre la pratica con sicurezza e convinzione; le difficoltà dei genitori, il disagio o il senso di inadeguatezza che potrebbero avvertire prima di approcciarsi alla pratica; la mancanza di risorse o addirittura di tempo, che non consente spesso un’assistenza che possa includere anche l’affiancamento alla nascita di una nuova famiglia; la non apertura delle TIN h24/24 e la mancanza di protocolli condivisi.

Come ribadito dalla Carta dei Diritti del Neonato Prematuro è diritto del neonato avere un contatto continuativo con i genitori. L’importanza della KC è ribadita anche negli Standard Assistenziali Europei per la Salute del Neonato, della European Foundation for the Care of Newborn Infants (EFCNI), e disponibili in italiano. Per promuove la pratica della KC, il Gruppo di Studio della Care Neonatale della SIN, grazie ad un lavoro multiprofessionale e con il contributo di rappresentanti del coordinamento nazionale delle associazioni dei genitori, ha pubblicato nel 2022 un documento rivolto agli operatori sanitari con le indicazioni Nazionali per definire l’organizzazione, le responsabilità e le modalità operative la pratica della KC all’interno delle TIN.

La KC è fondamentale per garantire un’adeguata assistenza al neonato dando significato al tempo che i genitori dedicano al loro bambino. La Kangaroo Care deve essere vista come una cultura dell’assistenza centrata sul contatto umano e sull’empowerment genitoriale e non solo come una tecnica. Gli operatori sanitari svolgono un ruolo chiave nel renderla efficace, sicura e accogliente. La sua integrazione sistematica nei reparti di TIN richiede non solo infrastrutture adeguate, ma un cambiamento culturale, organizzativo e relazionale verso un modello di cura centrato sulla famiglia. Questo fa capire quanto sia fondamentale per un professionista infermiere/infermiere pediatrico possedere competenze avanzate (cliniche, relazionali, comunicative ed organizzative). La Kangaroo Care non è solo un gesto d’amore, ma una vera e propria “cura” che sostiene la vita, protegge lo sviluppo e nutre il legame”.

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