Gli infermieri italiani sono i meno pagati in Europa.
E, se non fosse stato già evidente, ci pensa il rapporto Ocse ‘Health at a Glance Europe 2024’, che dedica un focus proprio sullo stipendio degli Infermieri, mettendo in evidenza come lo stipendio medio europeo annuo sia di circa 40 mila euro mentre in Italia questa cifra si ferma a 32 mila euro.
Una differenza del 20% rispetto ai colleghi del resto d’Europa e che, da qualche anno a questa parte, ha causato una vera e propria fuga dei colleghi verso le mete europee più ambite, sia per il fattore stipendio sia per la crescita professionale.
La professione infermieristica in Italia è diventata poco attrattiva (lo confermano i dati relativi alle iscrizioni universitarie, ndr) e in Lombardia questo sentimento è ancor più forte, vista anche la vicinanza con la Svizzera. La coordinatrice regionale degli OPI Lombardia, Stefania Pace, ha commentato i risultati di questo rapporto in una nota, in cui afferma: “È sicuramente uno dei motivi principali e fondamentali. La professione infermieristica ha un contratto, e di conseguenza uno stipendio, che non è più decoroso per un professionista che, quotidianamente, svolge un’attività di altissima qualità ed elevata responsabilità. Ma ci sono altri motivi che contribuiscono alla carenza. Assistiamo a una scarsa possibilità di percorsi di carriera, attraverso progressioni che siano legate alla formazione e alla esperienza e che consentano di valorizzare chi acquisisce competenze elevate.
Inoltre non abbiamo nessun contributo o aiuto economico per la nostra formazione, in particolare per coloro che conseguono titoli attraverso la formazione post laurea ed è un vero peccato perché i nostri percorsi universitari sono di alto livello, selettivi, e siamo molto ricercati dagli altri stati europei. Ma perché non valorizziamo i nostri professionisti, anche al fine di ridurne l’esodo? Perché non valorizzare una delle professioni più importanti, belle e ricche di valore e di valori”?