1000€ di multa per aver offeso Infermiera di triage

Aveva subito un’aggressione verbale mentre era in servizio in triage e aveva denunciato il tutto alle autorità competenti. I carabinieri del NAS sono arrivati a commutare una sanzione di 1000 euro alla una giovane di 18 anni, rea dell’aggressione verbale.

In un recente documento pubblicato dall’INAIL sarebbero oltre 1600 le aggressioni al personale sanitario nel 2022. Il dato tiene conto di quelle dichiarate ma, come richiamato anche dal documento, in tanti non denunciano le aggressioni verbali.

Questa sanzione rappresenta un vero e proprio passo avanti, una fonte alla quale far affidamento nel caso si verificassero altre aggressioni di questo tipo. In particolare la 18enne, da quanto ricostruito, si sarebbe presentata presso il presidio ospedaliero ‘Ospedali riuniti’ di Livorno durante il periodo natalizio; ma l’approccio con una delle infermiere in servizio sarebbe stato tutt’altro che festivo.

Dall’istruttoria avviata dai militari dopo la comunicazione dell’azienda sanitaria, è emerso che la giovane avrebbe denigrato la dipendente del nosocomio senza rispettarne il ruolo. La legge 113 del 2020 punisce infatti con una sanzione da 550 a 5.000 euro “chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive o moleste nei confronti di personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria o anche di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso funzionali allo svolgimento di dette professioni presso strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche o private“.

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Roma, 17 nov. (askanews) - “Il Governo ci ascolti, non può ignorare piazze così partecipate da Nord a Sud come quelle degli infermieri di oggi. Lo sciopero di 24 ore indetto dal Nursind solo da stamattina ha già visto l’astensione dal lavoro di circa il 75% del personale interessato, al netto, naturalmente, di chi doveva garantire i servizi essenziali”. Lo dice in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del primo sindacato autonomo degli infermieri. “Con attività ambulatoriali e sale operatorie sospese, i cittadini, purtroppo, stanno subendo grandi disagi, ma il vero problema è che la situazione eccezionale di oggi diventerà a breve la normalità”, prosegue Bottega. “La nostra è una protesta sentita. Con un messaggio chiaro alle istituzioni: di questo passo il Servizio sanitario nazionale rischia di rimanere senza infermieri. Scenario che comporta un inevitabile scivolamento verso una privatizzazione dei servizi, i cui costi ricadranno, ancora una volta, sulle tasche delle persone. Una ragione in più – conclude il segretario – per non arrenderci. Se le nostre istanze non verranno accolte, infatti, la protesta andrà avanti. La posta in gioco, e cioè la sopravvivenza della sanità pubblica, è troppo alta”.