Giornata degli Operatori Sanitari: il riconoscimento delle Istituzioni

“Fin dall’inizio della diffusione del virus, il personale sanitario si è dimostrato all’altezza di una minaccia di così vasta portata, impegnandosi al meglio, con tutti gli strumenti a disposizione, al fine di evitare che l’epidemia precipitasse in una catastrofe irreversibile.

È stato un impegno contrassegnato da difficoltà e sofferenze: moltissimi operatori hanno contratto il virus e tante sono le vittime che abbiamo dovuto piangere tra medici e infermieri. Soprattutto a loro va dedicata questa Giornata”.

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha ricordato così nella prima Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e del volontariato introdotta dalla legge 155/2020, gli operatori che finora si sono battuti e ancora si battono contro Covid-19.

“La prima Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato – ha detto – costituisce una importante occasione per rinnovare la più profonda riconoscenza del Paese verso tutti coloro che con professionalità e abnegazione si sono trovati, e tuttora si trovano, in prima linea nel fronteggiare l’emergenza pandemica che, a distanza di poco più di un anno dalla sua comparsa, ancora ci affligge”.

E ha aggiunto: “Il nostro sistema sanitario nazionale, pur tra le tante difficoltà, sta fronteggiando una prova senza precedenti e si dimostra più che mai un patrimonio da preservare e su cui investire, a tutela dell’intera collettività.

Per queste ragioni rivolgo, a nome di tutti gli Italiani, un saluto riconoscente a tutto il personale sanitario ed esprimo commossa vicinanza ai familiari dei caduti per la salvaguardia della salute di tutti noi”.

Sulla stessa linea il ministro della Salute, Roberto Speranza, che dopo aver sottolineato che l’emergenza non è finita e c’è bisogno ancora dell’aiuto e della collaborazione di tutti, ha dichiarato: “A nome del Governo voglio dire grazie a chi ha fatto fino in fondo la propria parte, a chi ha combattuto tra mille difficoltà, a chi non ha fatto mancare mai il massimo impegno per fronteggiare questo virus, in una sfida che oggi ci vede più forti di prima”.

“A un anno di distanza dall’inizio della pandemia quando sono ritornato, qualche giorno fa, nella sede della protezione civile, ho visto che la situazione è molto cambiata: abbiamo vaccini e cure ma la battaglia non è finita, non dobbiamo pensare di aver vinto”, ha detto Speranza.

“Oggi possiamo guardare con fiducia al futuro – ha aggiunto – per cui il messaggio finale che voglio dare è che il Paese deve unirsi, seguendo il monito del Presidente della Repubblica che anche oggi ci ha rivolto. Il servizio sanitario nazionale è l’affermazione del diritto alla salute, è la prima mattonella per costruire il futuro del Paese”.

Anche Papa Francesco è intervenuto in questa giornata: “In occasione della cerimonia in memoria dei medici, infermieri e personale sanitario deceduti a causa della pandemia, desidero rivolgere loro un pensiero speciale, ricordando lo svolgimento generoso, e a tratti eroico, della loro professione vissuta come una missione. L’esempio di tanti nostri fratelli e sorelle, che hanno messo a repentaglio la propria vita fino a perderla, suscita in tutti noi viva gratitudine ed è motivo di riflessione”.

“Di fronte a tanta oblatività – ha aggiunto il Santo Padre – l’intera società è stimolata a testimoniare sempre più l’amore al prossimo e la cura degli altri, specialmente i più deboli. La dedizione di quanti, anche in questi giorni, sono impegnati negli ospedali e nelle strutture sanitarie è un vaccino contro l’individualismo e l’egocentrismo e dimostra il desiderio più autentico che abita nel cuore dell’uomo: farsi accanto a coloro che hanno più bisogno e spendersi per loro. Mi unisco spiritualmente a quanti sono riuniti al significativo evento commemorativo ed invio il mio benedicente saluto”.

Gli infermieri in questa giornata, per ricordare gli 82 colleghi deceduti in prima linea nella lotta alla pandemia e i circa 100mila contagiati, ma anche per onorare chi quotidianamente lotta contro il virus per la salute delle persone, hanno osservato un minuto di silenzio a inizio turno in tutta Italia.

Tratto dal sito Istituzionale FNOPI

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