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Covid, Infermieri e Oss: “Così non è possibile garantire la sicurezza”

“In queste condizioni non è possibile garantire la sicurezza del paziente e tanto meno dell’operatore”. Lo scrivono gli infermieri e gli oss dei reparti Covid in una lettera inviata all’assessore alla sanità, Roberto Barmasse, nella quale si denuncia la difficile situazione dell’ospedale Parini.

“I pazienti – si legge – anche se momentaneamente stabili, possono peggiorare rapidamente, molti sono disorientati con necessità costante di supervisione per il mantenimento dei presidi per l’ossigenoterapia, altri ancora sono terminali, altri ancora ansiosi per la situazione che stanno vivendo. Il carico di lavoro non permette, a volte, di effettuare la pausa entro le 6 ore in cui si dovrebbe cambiare il filtrante. La turnistica molto spesso prevede l’effettuazione di molti turni consecutivi; non permette un riposo adeguato; ne la possibilità di coprire alcuna mutua, se non penalizzando, ancora una volta, il personale in reparto”.

Gli infermieri puntano il dito sull’organico ridotto: “Per quanto riguarda il personale, nei mesi scorsi, si è fatto molto poco per aumentarlo. Nella scorsa ondata era stato possibile implementare il personale solo grazie alla chiusura di altri reparti, possibile che al momento non sia possibile ripetere almeno in parte la scelta passata? Nella scorsa primavera gli operatori lavoranti nei reparti Covid, seppur in condizioni di forte stress, hanno potuto fare affidamento su un organico che permetteva un rapporto 5-6 a uno tra pazienti ed infermiere e 5 a uno tra pazienti ed oss. Il personale medico era garantito h24 e dedicato ad ogni reparto Covid. Negli scorsi giorni è capitato di lavorare una notte con due infermieri e una oss per 26 pazienti”. “L’azienda in cui abbiamo affrontato l’emergenza della scorsa primavera – concludono gli infermieri – non sembra la stessa per cui stiamo lavorando adesso: ogni giorno si potevano fare richieste di farmacia ed economato, il trasporto delle provette e dei pazienti era stato implementato, la comunicazione era più immediata”. Sotto accusa il ruolo del Sitra, il servizio dell’Usl adibito allo sviluppo organizzativo e professionale con l’obiettivo di fornire un’assistenza personalizzata e di qualità agli utenti. 

Tratto da Ansa

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