Nuovo codice deontologico e confronto con le associazioni di pazienti e cittadini

Il nuovo Codice deontologico degli infermieri appena varato è innovativo nel merito e nel metodo. Il suo percorso di formazione e approvazione si è caratterizzato da un processo partecipato dal basso.

In oltre un anno di consultazioni, una commissione ha messo a punto un testo che poi è andato alla consultazione pubblica on line degli infermieri e di tutte le associazioni e società infermieristiche per tornare di nuovo alla Commissione e agli Ordini che l’hanno riesaminato e riassemblato.  Successivamente sono cominciate le consultazioni con giuristi, eticisti, bioeticisti, associazioni dei pazienti, rappresentanti ufficiali delle religioni (cattolica, ebraica, islamica, buddista, shintoista ecc.). Infine, un altro passaggio di messa a punto con la Commissione incaricata della stesura del Codice e la presentazione al ministro della Salute, in quanto vigilante e organo di tutela della professione, ma anche dei pazienti. Ha chiuso il ciclo l’analisi e il voto finale dei presidenti dei 102 Ordini provinciali in una due giorni di lavoro partecipati.

Un iter che si segue per la prima volta nella stesura dei codici deontologici.

Tra gli attori che hanno potuto dire la loro, un ruolo centrale lo hanno avuto e lo avranno sempre di più in futuro i pazienti-cittadini uniti nella Consulta permanente delle Associazioni di pazienti e cittadini della FNOPI, attraverso una giornata di confronto e dialogo aperto sul codice deontologico degli infermieri.

I numeri della giornata: 35 Associazioni coinvolte e 44 attivisti provenienti da tutta l’Italia hanno offerto agli infermieri competenze, esperienze, sensibilità e visione.

“Il Codice è un documento fondamentale per la presa in carico della persona ad alta intensità assistenziale e l’infermiere in questo è una figura molto importante”.

Così le Associazioni hanno definito la figura infermieristica e il Codice alla Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), il maggior Ordine d’Italia con i suoi oltre 450mila iscritti

“Parlare di Codice – secondo le Associazioni – significa parlare non solo di professionalità ma anche della persona e degli aspetti più trasversali della professione perché dietro l’infermiere c’è un paziente con i suoi valori, le sue esperienze e le sue caratteristiche. L’infermiere ha un ruolo fondamentale perché è il case manager della presa in carico a domicilio della persona, della famiglia in tutto il suo percorso di malattia”.

“Non potevamo chiudere i lavori su un nuovo Codice senza un confronto diretto con le persone a cui è gran parte dedicato – spiega Nicola Draoli, componente del Comitato centrale FNOPI che per la Federazione segue i lavori della Consulta permanente – perché il Codice rappresenta la regola etica della professione, ma anche come questa si rapporta con il nostro primo punto di riferimento: il cittadino. E abbiamo ascoltato le Associazioni e integrato il testo con i loro suggerimenti perché fosse davvero utile ai bisogni dei nostri assistiti. Di fatto, la mission di professionisti e cittadini è il benessere e la salute della comunità”.

 “Partecipazione, coinvolgimento, confronto e condivisione sono le parole magiche che caratterizzano l’idea di partnership che come Federazione vogliamo sempre più promuovere con le Associazioni di pazienti e cittadini – ha aggiunto Tonino Acetiportavoce FNOPI -. È un valore e una straordinaria opportunità che gli infermieri hanno per centrare sempre più l’agire quotidiano e la politica professionale sui bisogni delle comunità, con effetti diretti e positivi sulla qualità dell’assistenza garantita ai cittadini e sulla tenuta del Ssn. Ripensarsi continuamente attraverso il contributo che la vera partecipazione civica può offrire alla professione è il segreto per garantire l’innovazione e il cambiamento che serve davvero al SSN e ai pazienti. Non vogliamo essere autoreferenziali e la nostra Consulta è la dimostrazione nei fatti”.

“Il ruolo dell’infermiere – hanno sottolineato i rappresentati delle Associazioni intervenute alla Consulta – è assolutamente importante per la gestione e il trattamento delle nostre patologie che comprendono sia una parte educazionale sia una parte assistenziale.

Dalla Consulta permanente FNOPI, che accogliamo con molto interesse, ci aspettiamo un dare e avere importante. Coinvolgere i pazienti nella discussione del Codice Deontologico degli infermieri (ma non solo: avremmo altre mille occasioni di confronto) ha per noi una particolare importanza perché significa che c’è un grande interesse da parte degli infermieri a condividere le norme che regolamenteranno le loro attività”.

“Di fatto – hanno aggiunto le Associazioni – gli infermieri sono i professionisti che ci affiancano lungo tutto questo percorso di vita e non di fine vita come spesso si crede perché una volta effettuata la diagnosi e individuata la terapia adeguata gli infermieri sono quelli a cui noi facciamo riferimento sia nella scelta del percorso sia nelle difficoltà quotidiane dell’apprendimento della gestione dei nostri presidi. L’infermiere è quella figura che ci permette di gestire al meglio la nostra terapia e spesso ci supporta in alcune scelte terapeutiche e sostiene la nostra qualità di vita”.

E, hanno aggiunto, “è sicuramente importante incentivare il riconoscimento e il ruolo dell’infermiere, non soltanto come persona che si deve confrontare sul piano professionale con l’assistito, ma anche per le competenze e per l’alta specializzazione che questa figura ha”.

La partecipazione delle Associazioni alla definizione del Codice deontologico degli infermieri – sui canali social della Federazione FNOPI, accessibili anche dal sito www.fnopi.it,  saranno via via pubblicate nei prossimi giorni interviste video a molti dei responsabili delle Associazioni presenti alla Consulta – è dovuta al fatto che giudicano l’infermiere “una figura chiave perché nel percorso di cura e assistenza è l’unico approdo del paziente, che si rivolge a lui sia per riprendere la quotidianità delle sue azioni, sia per la sua riproposizione come persona nel contesto sociale, civile, lavorativo e familiare”.

“A noi – hanno concluso rivolgendosi a chi programma l’organizzazione del Ssn – sta molto a cuore la qualificazione e il riconoscimento di alcune professioni e, per quanto riguarda gli infermieri riteniamo vadano rivisti gli organici in termini numerici: ne servono di più. Non si occupano solo dell’assistenza del paziente, hanno anche un importante ruolo di mediazione tra la clinica e il mondo dell’assistito”.

Tratto integralmente dal sito FNOPI

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