I presidenti degli OPI di Catanzaro e Vibo Valentia hanno comunicato le impressioni dei relativi Ordini delle Professioni in merito alla vicenda dell’RSA lager, in cui gli anziani venivano vessati, picchiati e costretti a star zitti per evitare eventuali ritorsioni. In seguito riportiamo il comunicato ufficiale:
“Qualsiasi atto di violenza va condannato, specie se a subirne sono pazienti anziani, non autosufficienti e fragili. Naturalmente, determinati comportamenti sono adducibili al singolo individuo che non si può ritenere appartenente alla categoria degli infermieri.
L’ordine provinciale di categoria di Catanzaro e Vibo Valentia tende a precisare che la figura dell’infermiere, deontologicamente consiste nell’assistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell’individuo. L’infermiere presta assistenza secondo principi di equità e giustizia, tenendo conto dei valori etici, religiosi e culturali, nonché del genere e delle condizioni sociali della persona. Il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e dei principi etici della professione è condizione essenziale per l’esercizio della professione infermieristica.
Pertanto, sottolineano che, singoli ed isolati comportamenti delinquenziali, non possono e devono infangare una professione che viene svolta con sacrificio, spirito e senso del dovere da tutti gli infermieri che quotidianamente si dedicano alla cura del paziente professionalmente e moralmente.
Resta inteso che questo Ordine non esiterà a procedere con provvedimenti disciplinari severi e adeguati alla gravità del caso, a partire dalla sospensione dall’esercizio della professione, in attesa, secondo la legge, che si concludano le indagini della Magistratura.Â
I presidenti, invitano altresì, i dirigenti delle strutture cliniche pubbliche e private, ad una vigilanza più accurata e ad una segnalazione all’ordine di appartenenza al minimo sospetto di maltrattamenti o azioni lesive perpetrate nei confronti di ogni cittadino senza distinzione di età , sesso, razza e religione.
L’infermiere orienta la sua azione al bene dell’assistito di cui attiva le risorse sostenendolo nel raggiungimento della maggiore autonomia possibile, in particolare, quando vi sia disabilità , svantaggio, fragilità .”
OPI Catanzaro e Vibo Valentia