Una nuova piattaforma che prevede le complicanze dei pz in Terapia Intensiva

L’azienda israeliana di analisi clinica Clew ha sviluppato una piattaforma di analisi per prevedere, in una fase precoce, complicazioni potenzialmente letali in terapia intensiva.

Il software utilizza l’intelligenza artificiale (AI) per prevedere quali pazienti ricoverati in terapia intensiva sono ad alto rischio di peggioramento immediato, e avverte il personale in modo che il personale medico possa intervenire tempestivamente.

La piattaforma di Clew, società con sede a Netanya, si collega ai sistemi della terapia intensiva, ad esempio quelli che monitorano la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, e li accoppia con i dati della cartella clinica elettronica del paziente.

Utilizzando l’intelligenza artificiale, Clew può abbinare la storia di un paziente e gli attuali segni vitali con le conoscenze di migliaia di altri pazienti in situazioni simili per prevedere la traiettoria del paziente in modo più accurato di quanto possa fare un medico o un infermiere.

Clew può identificare i pazienti che hanno maggiori probabilità di diventare instabili, insieme alla causa e al tipo di peggioramento che possono incontrare. Il software israeliano può prevedere ad esempio per quanto tempo un paziente dovrà essere collegato a un ventilatore o ad una macchina per la dialisi e quando un paziente è pronto per essere dimesso.

L’azienda israeliana ha sviluppato la capacità di elaborare in tempo reale gli aggiornamenti provenienti dai numerosi dispositivi dell’unità di terapia intensiva, dove la pressione sanguigna viene misurata al secondo.

Il software di Clew è già stato utilizzato in fase di sperimentazione presso l’ospedale Ichilov di Tel Aviv e adesso entrerà in uso all’ospedale Sheba Medical Center situato nella zona Tel HaShomer di Tel Aviv.

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