Sarà giudicata il 1 marzo Fausta Bonino, l’infermiera accusata di aver ucciso con iniezioni di eparina dieci pazienti ricoverati all’ospedale di Piombino. E’ stata l‘avvocato della Bonino, Cesarina Barghini, a chiedere e ottenere al termine dell’udienza preliminare il rito abbreviato. Il reato ipotizzato è omicidio plurimo aggravato e continuato. Rinviato a giudizio per omicidio colposo il primario del reparto di anestesia e rianimazione Michele Canalis. Il pm Massimo Mannucci ha contestato al primario il reato di omicidio colposo per «negligenza nella disciplina e sorveglianza dell’attività del personale del reparto».
Inchiesta
Dunque dopo quasi tre anni di indagini, il giallo delle morti dell’ospedale Villamarina di Piombino è arrivato a una svolta. Fausta Bonino, che si è sempre dichiarata innocente, in un primo momento era stata accusata (con arresto il 31 marzo 2016) per 14 decessi, poi scesi a dieci. La procura di Livorno, avvalendosi di perizie mediche eseguita anche su alcune salme della vittime, ha sempre sostenuto che l’infermiera avrebbe somministrato a pazienti in condizioni già precarie, al di fuori delle terapie prescritte, un farmaco anticoagulante del tipo eparina in dosi tali da determinare la morte per emorragie improvvide ed irreversibili. Per l’accusa ci sarebbero anche le aggravanti della premeditazione e l’aver commesso il fatto con abuso di poteri e ignorando i doveri inerenti il pubblico servizio.
Rito abbreviato
Il legale dell’infermiera, l’avvocato Cesarina Barghini, sostiene invece che non esistano prove della colpevolezza della sua assistita. «Abbiamo scelto il rito abbreviato non solo perché siamo certi dell’innocenza della signora Bonino – spiega l’avvocato – ma soprattutto, dopo quasi tre anni, interrompere questo stillicidio di accuse inesistenti e infinite indagini, andate al di là di ogni ragionevole sopportazione».