Non ci sono operatori? A svolgere i loro compiti vengono chiamati gli infermieri. “Se non hanno pane, che mangino brioches” in versione sanitaria. L’Azienda ospedaliera Università di Padova è a corto di oss (operatori socio sanitari), a nulla è valso aprire un bando di mobilità per attirare nuove forze. A Padova non ci sono più graduatorie da cui attingere, si è andati a cercare fino a Vicenza ma, ben che vada, arriverà un solo operatore da lì. I reparti, che già scontano una carenza cronica di infermieri, sono in forte difficoltà. E per assicurare l’assistenza ai malati, sempre più spesso a svolgere le mansioni che spetterebbero agli operatori socio-sanitari sono gli stessi infermieri.
la denuncia della uil
«Stiamo raccogliendo ogni giorno che passa segnalazioni di infermieri che denunciano come sempre più spesso vengano loro affidate mansioni che dovrebbero svolgere gli operatori», riporta Luigino Zuin della Uil, «e da parte loro gli operatori che sono in servizio denunciano carichi di lavoro sempre più pesanti. La situazione è al limite. Stiamo parlando di lavoratori la cui età media è ben oltre i 50 anni, molti con limitazioni fisiche certificate. Non si può chiedere agli infermieri, che già sono pochi, di assicurare anche i servizi cui sarebbero chiamati gli operatori socio sanitari. Così si mette a rischio la sicurezza dell’assistenza ai pazienti, che sono sempre più anziani, complessi e allettati».
riorganizzazione
Secondo il sindacato non basterà reperire nei prossimi mesi qualche operatore in più per superare il disagio: «Siamo di fronte a un modello organizzativo che mostra tutti i suoi limiti, per molti versi fallimentare, che fa acqua da tutte le parti» la denuncia della Uil, «è un modello a cui va pesantemente messa mano, con una riorganizzazione dei servizi. Non è possibile che dopo le 20 non ci siano operatori in servizio: chi dovrebbe svolgere i loro compiti? Demandarli agli infermieri significa esporli continuamente a demansionamenti. Per questo se le cose non cambieranno siamo pronti ad adire le vie legali. I presupposti ci sono tutti e ci sono anche dei precedenti che ci danno ragione».
incontro in direzione
Venerdì prossimo è in programma un incontro fra le organizzazioni sindacali e la Direzione dell’Azienda ospedaliera, figlio del confronto che si è tenuto fra le parti il mese scorso: «La Direzione si è impegnata un mese fa a chiedere più risorse per rimpinguare i fondo e un’apertura sulle assunzioni, così come per la sostituzione di malattie lunghe e maternità» ricorda Zuin, «ci aspettiamo risposte, investire sulla qualità dell’assistenza non è un optional ma un dovere preciso a cui questa Azienda non può abdicare».