Nursing transculturale a Roma insieme a Franklin Shaffer

“Siate orgogliosi di essere infermieri: io lo sono da 54 anni!”, così Franklin Shaffer, presidente e Direttore Generale Commissione per le Lauree infermieristiche nel mondo verso gli USA (CGFNS), ha salutato gli studenti in Infermieristica dell’Università La Sapienza (sede di Latina) e tutti i presenti all’evento dal titolo: “Nursing transculturale e gli obiettivi di salute sostenibili dell’ONU”.
Il 24 novembre scorso, all’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, in collaborazione con l’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Roma e il patrocinio del Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica (CECRI), l’XI Congresso nazionale dell’Associazione Infermieristica Transculturale (AIT) ha cercato di fare il punto sulle sfide dell’Infermieristica globale, soprattutto attraverso le testimonianze degli esperti invitati e con i dati forniti dal nuovo Dossier Statistico Immigrazione. Questo, per la necessità impellente di fornire un quadro programmatico della situazione immigratoria infermieristica nel mondo, ma pure per discorrere di accoglienza e bisogno assistenziale.
Il dibattito si è articolato in due sessioni: “Infermieristica transculturale e gli obiettivi di salute sostenibili dell’ONU” e “Integrazione sociale e lavorativa degli infermieri stranieri in Italia”. Oltre al professor Shaffer (“Immigrazione infermieristica nel mondo: quali sfide rispetto agli obiettivi sostenibili di salute dell’ONU”), sono intervenuti: Maria Ymelda Tolentino Diaz, consigliere AIT (che ha moderato la seconda sessione, dedicata all’“Integrazione sociale e lavorativa degli infermieri stranieri in Italia”); Franco Pittau, past president IDOS, che ha commentato i dati del Dossier Statistico Immigrazione (con: “Il contesto immigratorio in Italia”) e, naturalmente, Alessandro Stievano, presidente AIT (con: “L’infermieristica transculturale rispetto agli obiettivi sostenibili di salute dell’ONU”). “L’importanza di avere un curriculum di studi unico, che, benché contempli delle minime differenze, sia ‘spendibile’ ovunque nel mondo, non è da sottovalutare, specie per le professioni sanitarie, per dare la maggiore mobilità possibile a studenti e ricercatori”, ha chiosato proprio quest’ultimo. “Noi siamo la parte pulsante del Sistema sanitario mondiale, ma la nostra formazione deve essere impeccabile se vogliamo trovare spazio in qualsiasi contesto lavorativo. Oggi, la domanda globale di infermieri è più alta che mai e, oltre agli infermieri locali, anche i migranti contribuiscono alla salute e al benessere delle comunità ospite. Se tracciassimo la composizione globale della forza-lavoro infermieristica, in Italia, per esempio, gli infermieri con istruzione straniera sono il 6% – ha spiegato il professor Shaffer -. La CGFNS International, Inc, fondata nel ‘77, è un’organizzazione che riunisce oltre 3 milioni di professionisti della salute, provenienti da ben 189 Paesi, e sostiene la comunità globale con programmi e servizi che promuovono le competenze pratiche e le conoscenze degli operatori sanitari. Noi ci proponiamo di essere la principale fonte di valutazione delle credenziali e dei servizi di sviluppo professionale per orientare gli operatori sanitari di tutto il mondo. La nostra professione è la più grande e più affidabile; gli infermieri sono accanto ai più vulnerabili e sono in ‘posizione strategica’ per far avanzare gli SDG-s, Sustainable Development Goals dell’Onu. Ma resta il fatto che gli infermieri non sono al centro delle politiche sanitarie: questo sarà il prossimo step!”.
Ospiti dell’aula Carlo Urbani anche la professoressa Ernesta Tonini, vice presidente OPI Latina, con: “La realtà immigratoria nel Lazio e il nursing transculturale”, e Jose Vattakottayil Philip, del consiglio direttivo AIT, che ha tracciato una mappa storico-sociale dell’“Integrazione sociale e lavorativa degli infermieri indiani in Italia”, partendo dal suo Paese d’origine (l’India, appunto) e arrivando alla situazione nel Lazio. La professoressa Tonini, oltre ad aver illustrato come avviene l’integrazione nel territorio pontino e le criticità nell’utilizzo dei servizi legati alla salute (attraverso i dati dall’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina) ha rimarcato l’importanza di un approccio transculturale in ambito sanitario: il professionista sanitario deve rispettare l’essere umano e il suo bagaglio di valori, indipendentemente dall’appartenenza etnica, tenendo conto pure del diverso modo di concepire la malattia, il dolore, la morte. Richiamando le origini del Nursing transculturale e la pioniera, infermiera antropologa Madeleine Leininger, ha ribadito la necessità di istituire un Master universitario in Infermieristica Transculturale. Presenti anche il consigliere AIT Paolo Tarantino e il consigliere Opi Roma, Francesco Scerbo.
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