Arresto cardiaco sul treno ma manca il defibrillatore, la rabbia dell'Infermiera che è intervenuta

Tragedia intorno alle 13 di giovedi 22 novembre, sul treno Napoli-Milano Centrale. Un uomo, M.A., 68 anni, salito insieme alla propria moglie a bordo dell’Intercity 590 alla stazione di Orte, è deceduto per un malore nel tragitto compreso tra la città laziale e lo scalo di Orvieto. A prestare i primi soccorsi all’uomo Monica Ciculi che si trovava anch’essa a bordo, in viaggio privato da Napoli a Orvieto.
“Sono salita sul treno delle 10:31 a Napoli – racconta la donna – quando il treno si trovava nei pressi di Attigliano ho iniziato a prepararmi a scendere a Orvieto e ho visto un ragazzo passare più volte lungo la carrozza passeggeri dove mi trovavo, in cerca di un controllore perché, andava spiegando il giovane, un uomo che si trovava nella prima carrozza, aveva bisogno di soccorso in quanto colpito da malore. Ho dunque seguito il ragazzo verso la carrozza in testa al convoglio e ho trovato l’uomo steso a terra. Mi sono qualificata con la moglie iniziando subito a praticare una rianimazione cardiopolmonare, all’arrivo del controllore ho chiesto il defibrillatore ma lui mi ha detto che a bordo non solo non avevano mai avuto un defibrillatore ma che nessuno di loro è mai stato formato per intervenire in questo tipo di emergenze. Ho continuato a praticare il massaggio cardiaco mentre il controllore allertava via telefono i soccorsi a Orvieto. Nel frattempo è arrivato anche un medico anche lui in viaggio sul nostro treno. Ma niente da fare, non siamo riusciti a rianimarlo.”
Il treno, arrivato alla stazione di Orvieto alle 13:43, è stato fermato dalla Polfer locale; i sanitari del 118 già pronti ad intervenire purtroppo però non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo.
“Trovo assurdo che a bordo dei treni non ci siano defibrillatori – commenta l’infermiera scossa per l’accaduto – e trovo altrettanto assurdo che il personale viaggiante non sia formato per intervenire in simili situazioni.”
La salma del sessantottenne è stata posta sotto sequestro e si trova ora a disposizione dell’autorità giudiziaria presso l’obitorio del “Santa Maria della Stella” di Orvieto. Il treno è poi ripartito alla volta di Milano alle 15:15 con 90 minuti di ritardo.
Fonte

Lascia un commento

Your email address will not be published.

non perdere

“Gli infermieri nelle forze armate vengano equiparati ai colleghi della sanità pubblica”!

Hanno svolto un ruolo decisivo durante la pandemia Covid-19, eppure