Ostuni: mobilità imposta a due Infermieri, i sindacati intervengono

Negli ultimi giorni l’Ospedale di Ostuni è alle prese con una nuova disposizione di mobilità urgente, con destinazione “Perrino” Brindisi, che stavolta interessa due infermiere dei reparti di Pneumologia e Medicina generale.
La richiesta ha mosso l’intervento delle organizzazioni sindacali che hanno richiesto alla direzione generale della Asl di Brindisi un confronto in merito ad alcune criticità relative all’argomento. A spiegare in prima persona le riserve su questa ultima disposizione è Giuseppe Lacorte, responsabile sanità per la funzione pubblica delle Cisl di Brindisi e Taranto, che ha formalmente chiesto la procedura del confronto, in mancanza del quale si procederà con la denuncia della direzione generale della Asl brindisina per condotta anti-sindacale.
Secondo quanto dichiarato da Lacorte, le due unità operative complesse, quella di Pneumologia diretta dal Dottor Pierluigi Bracciale, e quella di Medicina generale, che fa capo al Dottor Pietro Gatti, rappresentano due eccellenze locali che richiamano pazienti da tutto il territorio e che risultano piuttosto affollate in un periodo dell’anno come quello attuale, marcatamente segnato dall’arrivo dell’influenza
«Il confronto lo abbiamo chiesto – spiega Lacorte – per evidenziare che le sacche di privilegi nelle dotazioni organiche della Asl di Brindisi, non vanno ricercate nel presidio di Ostuni, ma in altri ambiti che hanno bassa efficacia produttiva e qualche infermiere in più, e che evidenzieremo se avremo l’opportunità di colloquiare con la Direzione Generale. Dobbiamo mettere al primo posto il cittadino ed il paziente, se evidenziamo che le unità produttive di Ostuni hanno necessità è opportuno che esse siano tutelate in questo momento. Va salvaguardata la miglior professionalità aziendale per il soddisfacimento del bisogno di salute di ognuno di noi».
In mancanza di riscontro da parte della Asl, i sindacati auspicano un ricorso all’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, dunque ad una condotta antisindacale della direzione generale della Asl, che prima di procedere con la disposizione non si sarebbe confrontata con le organizzazioni sindacali, come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro.
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