Infermieri: "noi protagonisti dell'emergenza"

Mentre si allarga il coro di no all’ipotesi dell’Asl di riorganizzare il servizio de emergenza-urgenza, togliendo il medico del 118 dalle ambulanze attive sul territorio di Rosignano, l’Ordine degli infermieri, in una lunga lettera, si rivolge direttamente ai cittadini, invitandoli a una riflessione sul loro ruolo. «Siamo a ricordare – scrive il consiglio direttivo dell’ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Livorno – come la legge, già dal 1992, riconosce l’infermiere quale protagonista dell’emergenza-urgenza territoriale e del supporto avanzato. Fin dal 1992 un decreto del Presidente della Repubblica attribuisce responsabilità al personale infermieristico nell’ambito dei protocolli della centrale 118, della ricezione, registrazione e selezione delle chiamate, nella determinazione dell’apparente criticità dell’evento segnalato, nella codificazione delle chiamate e delle risposte, decreto ribadito anche nella sentenza 868 del 1996 del Consiglio di Stato».
Intanto interviene sulla vicenda anche il M5S regionale. «Nelle emergenze territoriali deve essere garantita la presenza dei medici – spiega il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Andrea Quartini – Vogliamo che l’assessore Stefania Saccardi venga a riferire in commissione sanità riguardo la possibile nuova gestione dei servizi di emergenza». Il Movimento 5 stelle Toscana chiede, inoltre, siano ascoltati i rappresentanti di tutte le categorie coinvolte, i comitati dei cittadini e i rappresentanti di Anci e Cittadinanza attiva. È infine sollecitato il pieno coinvolgimento di delegati del tribunale del malato e dei difensori civici. «Attribuire – prosegue Quartini – a operatori sanitari che hanno altri ruoli compiti che spetterebbero a medici specializzati significa penalizzare i cittadini». Contrario alla riorganizzazione del 118 anche il coordinamento in difesa dell’ospedale di Cecina, che sottolinea: «non comprendiamo, in totale accordo con la Federazione toscana degli ordini dei medici, come possa “garantire sicurezza” l’introduzione al 118 di autoambulanze con la presenza di soli infermieri e volontari ma senza medico a bordo. Riteniamo sia necessaria e urgente, innanzitutto, una capillare e complessiva riorganizzazione dell’ospedale e del modello di primo soccorso e del pronto soccorso».
Punto di vista diverso, come detto, quello dell’Ordine degli infermieri. «A livello nazionale – spiega il consiglio degli infermieri – è in corso un tavolo di lavoro dove la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri e la Federazione nazionale delle professioni infermieristiche lavorano insieme per elaborare proposte sulla questione dell’emergenza Il nostro obiettivo deve essere quello di qualificare entrambe le professioni distinguendone ruoli e competenze: si tratta infatti di due professioni assolutamente indispensabili nella gestione dell’emergenza e che devono collaborare al fine di offrire la migliore assistenza a tutti i cittadini, assistenza che non si intende di esclusiva gestione medica o infermieristica ma che ogni volta fa richieste differenti ed è a questo che dobbiamo saper rispondere con quello che in quel momento è il professionista più adatto».
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