FNOPI: arriva il nuovo modello di assistenza

Abbiamo di fronte un quadro del tutto nuovo rispetto alla tipologia dell’assistenza e dei bisogni dei pazienti che dobbiamo tenere ben presente. Solo pochi anni fa quasi tutto si concentrava sull’acuzie e sul bisogno di far fronte a episodi che il più delle volte si concludevano con un’assistenza ospedaliera che tutto il mondo ci ha a lungo invidiato. Oggi l’età che avanza è sotto gli occhi di tutti, il nostro Paese è uno tra i più longevi. Ma intanto le patologie croniche sono in aumento e aumenta la non autosufficienza. I bisogni di questo tipo avrebbero necessità di un modello nuovo di assistenza che non c’è, di un territorio in grado di soddisfarli, a lunga scadenza, spesso anche per tutta la vita delle persone”.
Fotografa così il passaggio cruciale in cui attualmente si trova l’Italia dal punto di vista della salute pubblica, la vicepresidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), Ausilia Pulimeno, intervenendo all’inaugurazione di ExpoSalus and Nutrition, l’innovativo evento che intende considerare il paziente protagonista attivo del proprio benessere.
Fino a domenica 11 novembre, alla Fiera di Roma, verrà proposto un viaggio nel presente e nel futuro della salute con convegni, aree congressuali, tavole rotonde, spazi dimostrativi, educazionali e interattivi dedicati ai cittadini, per presentare le innovazioni destinate a migliorare le abitudini alimentari e il modo di vivere e di curarsi.
L’Ordine degli Infermieri di Roma è presente all’evento con un proprio stand per l’intera durata della manifestazione, con l’obiettivo di promuovere attività di educazione sanitaria rivolte al cittadino. Con gli infermieri capitolini, anche i volontari CIVES e i rappresentanti dell’associazione che riunisce gli infermieri di Area critica, ANIARTI, ora divenuta società scientifica. Sarà proprio Aniarti, con il patrocinio di Opi Roma, ad animare, sabato 10 novembre, un workshop gratuito (accreditato ECM), dalle ore 10 alle ore 17, articolato in due sessioni: “ALIMENTAZIONE: NUOVO APPROCCIO EDUCAZIONE E PREVENZIONE” e “INFERMIERI E ALIMENTAZIONE: CURA ED ASSISTENZA”.
ExpoSalus and Nutrition intende quindi accreditarsi come una vetrina delle migliori esperienze nazionali ed internazionali nell’ambito clinico, farmaceutico, tecnologico ed organizzativo, che diano conto del passaggio dalla “Medicina Basata sulle Conoscenze” alla “Medicina Basata Sulle Evidenze”, sui risultati. Nello stand della Regione Lazio, che supporta la manifestazione, sarà ad esempio possibile attivare la propria tessera sanitaria, prenotare esami di screening, ottenere informazioni sui corretti stili di vita e sulla nutrizione. Sarà attiva una webcam in diretta dalla centrale operativa del NUE 112; mentre l’Ares 118 organizzerà attività dimostrative e illustrerà il funzionamento di Telemed per gestire la trasmissione dei tracciati ECG (elettrocardiogramma) direttamente dall’ambulanza agli ospedali.
Per la FNOPI, nelle more del riconoscimento di specializzazioni mirate per la professione infermieristica, appare prioritaria l’istituzione omogenea su tutto il territorio nazionale della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità. Anche l’Oms nel documento “Health 21” del 1998, introduce la figura dell’Infermiere di famiglia, ritenendo che possa dare un contributo chiave in seno all’equipe multisciplinare di professionisti della salute, al raggiungimento dei 21 obiettivi di salute sostenibile del XXI secolo. Secondo questo documento il “nuovo infermiere” è colui che aiuta gli individui ad adattarsi alla malattia e alla disabilità cronica trascorrendo buona parte del suo tempo a lavorare a domicilio della persona assistita e della sua famiglia. L’obiettivo è mantenere, e migliorare nel tempo, l’equilibrio e lo stato di salute della famiglia, nella comunità, aiutandola a evitare o gestire le minacce alla salute.
Oggetto dell’assistenza dell’Infermiere di famiglia è l’intera comunità, di cui la famiglia rappresenta l’unità di base. In tal senso l’infermiere di famiglia svolge il suo ruolo nel contesto comunitario di cui fanno parte la rete dei servizi sanitari e sociosanitari, le scuole, le associazioni e i vari punti di aggregazione. In questo senso ci sono già esempi nel nostro Paese di Regioni (Lombardia, Piemonte e Toscana ad esempio) che hanno deliberato ufficialmente – anche dopo periodi di sperimentazioni che hanno dimostrato l’efficacia e il successo dell’iniziativa – l’introduzione nel Servizio sanitario regionale di questa figura, prevedendone non solo ruoli e funzioni, ma anche i percorsi formativi, altre (Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia, Valle d’Aosta) hanno attivato sperimentazioni e altre ancora hanno presentato proposte di legge (Lazio, Sicilia) per istituire la funzione dell’infermiere di famiglia.
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