Aggressione 118 Lecce, parla l'Infermiera: "Combattiamo da anni per avere le giuste indennità"

L’infermiera del 118, Maria Giovanna Zippo, è stata aggredita con un pugno in faccia e due calci nello stinco durante un intervento sanitario avvenuto in piazza Sant’Oronzo nel centro di Lecce. E’ accaduto domenica scorsa intorno a mezzogiorno: la donna era inervenuta dopo una segnalazione nei pressi del Duomo. Qui, c’era una donna di 52 anni originaria di Milano in evidente stato di agitazione. “Sembrava ubriaca, si sentiva l’alito che odorava di alcol” racconta l’infermiera.
Per calmarla è stato necessario portarla in ambulanza. Proprio in quel momento, Maria Giovanna si è vista sferrare un pugno in pieno volto dalla paziente. Non solo: la 52enne l’ha colpita con un calcio sullo stinco destro che le ha provato un ematoma. “Non me l’aspettavo, ero riuscita a calmarla, mi ha colto di sorpresa, ma mi ha fatto veramente male, non riesco a vedere dall’occhio sinistro” ha raccontato l’infermiera del 118.
L’ambulanza è poi partita e ha raggiunto l’ospedale. L’infermiera è stata refertata e giudicata guaribile in pochi giorni. “Tanta rabbia – commenta ora la soccorritrice – non è la prima volta che accade, ma nessuno ci protegge”. Maria Giovanna di aggressioni ne aveva già subita una da quando è entrata, 14 anni fa, in servizio al 118.
“Sono solo una delle tante vittime, andiamo a soccorrere gente in ogni dove, dal tossicodipendente al delinquente, siamo in prima linea. Stiamo combattendo da anni perché la Regione ci riconosca l’indennità di rischio. Vogliamo il riconoscimento e la riconoscenza. Andiamo in aperta campagna rischiando di essere travolti da macchine sulle strade, prendiamo le vene al buio rischiando di pungerci con aghi infetti” racconta ancora l’infermiera.
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