Pubblichiamo la testimonianza di Giuseppe Barbuto, infermiere che ieri era impegnato nella prova del concorso al Fatebenefratelli.
Ciao a tutti, scrivo queste righe per rabbia e frustazione e con me so che moltissimi altri colleghi saranno del mio stesso parere. Ma partiamo dalle ovvie presentazioni, mi chiamo Giuseppe sono da pochi anni un infermiere e ho partecipato a pochi concorsi.
Questa avventura nasce il 2 ottobre, preselezione per 23 posti dedicati al Policlinico di Monza. Fin dal primo momento ci viene sottolineato che bisogna essere puntuali, veniamo divisi in due grossi gruppi da 2000 e passa persone.
Orario previsto per l’inizio della prova ore 9, inizio attuale della prova 11:40, e come tale anche il secondo gruppo viene ritardato di parecchie ore. Ok poca organizzazione da parte di chi gestiva il concorso, troppi tempi morti tra la distribuzone delle schede anagrafiche, la spiegazione di come applicare i barcode e la follia di voler stampare tutte le prove al momento e poi volerle mettere nelle buste.
Oggi lunedì 9 per chi ha superato la preselezione, bisognava affrontare la vera e propria prova scritta, 30 domande di cui almeno 21 giuste per poter accedere alla prova orale. 2640 giovani che si preparano a un nuovo test, partenza sprint con schede anagrafiche date alla registrazione, benissimo, riparte il solito trafiletto della scelta della prova, questa volta nel mentre stampano ci raccontano il solito foglietto delle istruzioni, categorici sul NON CI SI PUO’ PIU’ RECARE AL BAGNO.
E qui cominciano i cavoli, sembra che tutti i colleghi li stipati abbiano la vescica di dimensioni neonatali, tutti devono andare in bagno, che passi per le ragazze incinte, ma per gli altri….bho
Finalmente le prove sono pronte, sale il nervosismo alcuni degli addetti cominciano erroneamente a distribuire le prove ai ragazzi, appena accorti la presidentessa chiede la cortesia di riprenderle velocemente e qui accade il dramma. Un collega aprofittando della confusione tiene una delle prove, cominciando a sbirciarla per avere il tempo di cercarsi le risposte con il proprio telefono per poi farle girare tra i suoi amici.
Nell’attese nella zona dove è seduto questo ragazzo si alzano delle urla, un altro collega, notato il furbetto, comincia a inveirgli contro cercando di richiamare l’attenzione. Inutile dirvi di come scoppia immediatamente il delirio, tutti i presenti si alzano inveendo contro il ragazzo, urla e fischi mentre l’organizzazione cerca di capire cosa sia successo.
Insomma esce fuori il malfatto, subito si dice che la prova andrebbe cambiata con una delle altre 2 presenti, però nelle altre prove sembra che ci siano delle domande ricorrenti. Decisione sofferta, la prova viene quindi annullata e scoppia il finimondo.
Vengono chiamati successivamente anche i carabinieri che controlleranno le altre prove, mentre i ragazzi sconsolati se ne vanno a casa.
Tirando le somme:
E’ inammissibile che un collega che si trovi ad una prova di selezione per un lavoro, una possibilità di una vita con un contratto stabile, in un complesso ospedaliero valido vuole provare a fregarmi. Persone che sono partite da lontano, soldi investiti e tu biecamente vuoi fare il gallo? No!
Inaccettabile veramente, come uomo e come persona dovresti vergognarti, un comportamento da prima elementare. La disorganizzazione del policlinico è abbastanza evidente, non si può pensare di stampare 2600 prove nella mattinata e sperare che qualcosa non vada storto, una stampante che si inceppa, inchiostro finito ecc ecc
Delusione e tanta rabbia, soldi buttati, giornata persa e bon seriamente una giornata da dimenticare.
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