Infermiere specialista in Ematologia: partito il progetto EURICLEA

Il Progetto EURICLEA è nato nel 2015 dalla collaborazione tra la Federazione IPASVI, il Gruppo AIL Pazienti LMC, la Società Italiana di Ematologia con la finalità di gestire al meglio i pazienti affetti da Leucemia Mieloide Cronica (LMC). Il progetto EURICLEA è stato realizzato grazie al supporto non condizionato di Incyte Biosciences Italy che già come Ariad aveva inaugurato questo percorso. Oggi Incyte continua a sostenere questo gruppo di lavoro a supporto dell’incremento e perfezionamento della figura del “case manager” per la Leucemia Mieloide Cronica.
La Federazione ha patrocinato questa iniziativa con l’intento di far emergere la qualità del lavoro dei nostri infermieri e l’eccezionale contributo che queste figure altamente professionali consegnano al sistema ospedaliero.
La LMC è una malattia neoplastica che colpisce le cellule staminali del midollo osseo determinando una proliferazione incontrollata di quest’ultimo con produzione di un numero elevato di globuli bianchi a causa di un’anomalia genetica che produce la proteina BCR-ABL. In seguito alla fase cronica di produzione eccessiva di globuli bianchi, l’evoluzione della malattia conduce a fasi più aggressive definite fasi accelerata e blastica. Colpisce in Europa circa 7.000 nuovi pazienti ogni anno, in Italia vengono diagnosticati circa 900 nuovi casi l’anno.
Oggi, per la cura di questa malattia sono disponibili farmaci innovativi in grado di controllarne l’evoluzione con un incremento di sopravvivenza mai sperato in passato. Tuttavia, anche questi nuovi trattamenti possono sviluppare reazioni indesiderate più o meno gravi, come la mielosoppressione (riduzione della funzionalità del midollo osseo), eruzioni cutanee, ritenzione idrica, disturbi gastrointestinali e alcune manifestazioni come debolezza, affaticabilità, mal di testa, alterazioni degli esami di laboratorio, tendenza alle infezioni e sanguinamenti/emorragie, comparsa di pallore, prurito, tachicardia ed affanno.
Tali effetti collaterali devono essere riconosciuti e gestiti in maniera adeguata affinché il loro manifestarsi non causi l’interruzione della terapia inficiandone l’efficacia. Infatti una delle cause maggiori nel mancato raggiungimento di risultati ottimali è da imputare alla ridotta o mancata aderenza terapeutica. Il ruolo dell’infermiere in questa delicata fase è strategico, sia dal punto di vista clinico che psicologico/emotivo poiché si trova ad essere garante di una serie di azioni finalizzate alla tutela della qualità di vita del paziente, dovendo allo stesso tempo trovare unitamente agli altri professionisti coinvolti strategie efficaci per mantenere il regime terapeutico ottimale, in tutto il percorso di cura, dall’accoglienza, al trattamento, alla gestione degli effetti collaterali, al follow-up.
Il Progetto Euriclea ha come obiettivo l’armonizzazione della presa in carico dei pazienti affetti da LMC attraverso la suggestione di una serie di indicazioni applicabili nella realizzazione della parte assistenziale di “Clinical Pathways (CP)” diretti ai pazienti affetti da LMC. Il Clinical Pathway è un percorso clinico ben definito nel tempo; è un metodo per la gestione della cura di un gruppo di pazienti. Tale percorso clinico afferma esplicitamente gli obbiettivi e gli elementi fondamentali di cura sulla base di prove scientifiche (EBM/EBN) e sulle aspettative del paziente, facilitando la comunicazione, coordinando ruoli e sequenziando le attività del team di assistenza multidisciplinare, dei pazienti e dei loro familiari, documentando, monitorando e valutando le variazioni cliniche e fornendo le risorse necessarie al progetto di cura, monitorandone i risultati.
La Federazione IPASVI ha creduto e supportato il Progetto EURICLEA poichè consente di potenziare una nuova figura infermieristica specializzata nella cura dei questi pazienti.
L’obiettivo ultimo del progetto formativo EURICLEA è quello di formare in Italia un primo gruppo di “case manager con alta formazione in ematologia” che possa poi estendersi a tutto il territorio italiano attraverso un ampio network di infermieri specializzati.
Il primo corso di perfezionamento, partito a dicembre 2016, intende istituzionalizzare e qualificare la figura strategica dell’infermiere con alta professionalità in ematologia e riconoscerne il valore e l’importanza. Il corso si articolerà in 5 incontri distribuiti tra la fine del 2016 ed i primi mesi del 2017 durante i quali verranno approfonditi i percorsi diagnostici e terapeutici delle principali patologie ematologiche che hanno un importanza nella formazione e crescita professionale post-laurea degli infermieri che lavorano in questi reparti. Il lavoro svolto fino ad oggi è il segno di una precisa volontà di collaborazione tra medici, infermieri, pazienti e società scientifiche che andrà sicuramente a rafforzare il lavoro di squadra già esistente.
 
Fonte: IPASVI

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